
Uno dei ricordi più vivi che ho delle esibizioni zappiane è quello dell’atteggiamento che hanno i musicisti nei suoi confronti. L’impegno che spendono è pari alla paura che si legge negli occhi di chi suona con Dylan (con lui anche Petty e McGuinn si comportano come scolaretti ad un esame). Maledettamente serio, Zappa vuole e riesce ad ottenere l’impossibile dai suoi assistenti e tra il lavoro in studio e quello sul palco non c’è molta differenza.
(Il Mucchio Selvaggio, ottobre 1992)