Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Wild Man Fischer: “Frank Zappa trusted me but….”

Wild Man Fischer e Frank Zappa (Beat Club, 1970)
The Circle (dall’album An Evening With Wild Man Fischer)

In copertina una foto di James Roark

FAIR USE

https://www.youtube.com/watch?v=XNnisCRnBeQ

https://www.youtube.com/watch?v=ZjMvFmVOwWQ&t=51s

Scoperto da Frank Zappa, con cui registrò il suo primo (doppio) album chiamato ‘An Evening with Wild Man Fischer’, Lawrence Wayne Fischer (in arte Larry “Wild Man” Fischer) divenne il “padrino della musica underground” e Zappa fu responsabile del suo insediamento nel business della musica. Zappa e Fischer collaborarono finché Wild Man lanciò un vaso contro Moon Unit Zappa, la figlia di Frank, mancandola di un soffio.

Di seguito, alcune dichiarazioni di Wild Man Fischer tratte da un’intervista di Michael Ross pubblicata su Creem, nel numero di gennaio 1971.

“L’importante è gestirmi da solo. Non c’è nessuno che mi gestisce. Herbie Cohen mi ha dato una liberatoria scritta. L’ho persa ma va bene. Pensa che io sia pazzo. E non gli piaccio. Ho paura di lui”.

“Ti racconto come ho iniziato. Stavo cercando di cantare nei nightclub. The Trip, The Whisky… Mi hanno buttato fuori, non mi hanno assunto. Zappa andava in giro per la città. L’ho incontrato all’Hollywood Ranch Market e ha cercato di farmi entrare nella MGM Records. Mi hanno rifiutato. Zappa mi vide circa cinque anni dopo. Mi diede 20 dollari e io andai al Whiskey e feci un concerto. Frank mi disse di passare a casa sua il giorno dopo. Ha fatto un album con me. Era un buon album ma troppo parlato, per il resto andava tutto bene. La gente non vuole sentire parlare: vuole sentire la musica”.

“Sicuramente Zappa stava cercando di sfruttarmi a proprio vantaggio. Ma gli piaceva quello che stavo facendo, altrimenti non l’avrebbe fatto. Pensava fossi bravo… non avevo una grande reputazione prima di firmare con Zappa. È stato gentile con me. Sua moglie disse che era un peccato che dovessi fare una cosa del genere per vivere (cantare per pochi centesimi) e che la gente ridesse di me. Secondo Frank ero un ottimo cantautore e un bravo cantante. Frank mi ha dato molta fiducia. Pensavo davvero di essere bravo. Funziono davvero dal vivo. Ci sono pochissime persone brave quanto me dal vivo… Stavo cercando un’etichetta, non era facile per quello che stavo facendo. Quindi, credo che dovrei ringraziare Zappa per questo. Voglio dire, quante persone mi avrebbero registrato? Voleva intitolare l’album ‘God Bless Wild Man Fischer’. Stava seguendo la linea di Tony Tim. Puntava su questo…”.

“Zappa mi ha fatto delle promesse. Ti farò diventare una stella. Non ti brucerò. Zappa dice ‘Non voglio vedere gli artisti sulla Strip cantare per dieci centesimi e quarti di dollaro’. Ha detto che non avrei più cantato per strada ed è così che sono finito. Volevo smettere. La musica non mi piaceva più ma ora vorrei fare concerti in tutto il mondo e scatenare la Wild Man Fischer mania, il mio sogno… Posso far ridere la gente, far stare bene le persone”.

“Prendo molto in giro il rock’n’roll. Racconto spesso di Jokes. A causa della mia originalità e creatività, è difficile per me trovare lavoro. La gente pensa che io sia pazzo… Non scrivo musica. Lo faccio a caso. Scrivevo i testi. Non lo faccio più. Sono pigro. Non provo mai. Farò solo uno spettacolo. Sono sempre pronto e puoi ridere tutta la notte… Sono un comico. Non sono nemmeno un cantante rock ‘n’ roll. Sono più divertente di Bob Hope. La Warner Bros non aveva alcuna fiducia in me. Sono stato promosso in modo sbagliato, anzi non sono stato nemmeno promosso… Mi ero fatto un nome a Sorrento Beach… Non mi interessa se la Warner non mi registra più perché diventerò il più grande concertista del mondo”.

“Agenti, produttori, promotori cercano di derubarti. Tutti cercano di fregare tutti gli altri e questo in un certo senso intralcia la musica, il divertimento… A volte, tra il pubblico, alcuni mi dicono ‘ scendi dal palco, fottuto mostro. Scendi dal palco, schifoso, boooo. Iniziano ad urlare contro di me. Di solito, piaccio a metà del pubblico. La gente davanti applaude e tutti gli ubriaconi dietro mi danno del filo da torcere”.

“Non sono un cantante rock’n’roll. A volte canto melodie rock’n’roll, ma anche blues, canzoni popolari, jazz, calypso, country e western…. Amico, ero davvero bravo a cantare sulla spiaggia. Ma mia madre ha rovinato tutto il viaggio mettendomi in un manicomio…”.

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