“La musica non dura, non ha nulla a che fare con il tempo” scriveva Sergiu Celibidache. Frank Zappa era convinto che il tempo fosse ‘un concetto sferico’, una costante sferica, in modo che, per così dire, tutto avvenga in una volta. Gnostici, buddisti e William Blake sono d’accordo, credendo che si possano varcare le porte dell’eternità in un istante e che il tempo sia una delle illusioni del mondo. William Burroughs e Sun Ra pensavano che, per sopravvivere, dobbiamo evolverci “fuori dal tempo, nello spazio”.
Frank Zappa QI 172 contro il QI 149 di Jim Morrison ed il QI 165 di Beethoven, Mozart e Bach. I musicisti classici che suonavano Beethoven, Mozart e Bach avevano difficoltà con la musica di Zappa. Il QI di Albert Einstein era di 178. Il QI medio è di 100. Per pochi punti Frank non raggiunge il QI di Einstein secondo questo sito
Il suono dei buchi neri di Einstein, la ricerca della Grande Nota di Frank Zappa. “Tutto nell’universo è fatto di un elemento, che è una nota, una sola nota. Gli atomi sono in realtà vibrazioni, sono estensioni della GRANDE NOTA, Tutto è una nota.“ Frank Zappa dall’album Lumpy Gravy; 2011 In termini di SUONO (cosmico?) Frank e Albert stavano cercando la stessa cosa…
Beethoven, Mozart e Bach come avrebbero potuto calcolare il QI se il primo test di QI è stato sviluppato da Alfred Binet e Theodore Simon nel 1904? Mi sono posta questa domanda ed ho trovato la risposta. I ricercatori hanno fatto dei test particolari. Avete mai sentito parlare di ‘effetto Mozart’? Le persone con più alto QI ascoltano musica classica; in più è stato dimostrato che l’ascolto di musica classica ha un effetto migliorativo sul QI di alcuni studenti.
Durante il sogno, sotto l’effetto di droghe o a seguito di altri eventi, l’intelligenza musicale aumenta. Ciò significa che, oltre ad essere una capacità innata, può essere acquisita, migliorata, perfezionata.
Il QI classico è diverso dal quoziente di Intelligenza musicale che appartiene al modello delle intelligenze multiple rivelate dallo psicologo americano Howard Gardner nel 1983. E’ qualcosa di più ampio di quello che misurano i test del QI convenzionale. Sicuramente, se avessero potuto misurare il quoziente di intelligenza musicale a Zappa sarebbe stato molto più alto del semplice QI.
Un’altra testimonianza a conferma dell’interesse di Frank Zappa per Aleister Crowley arriva da un articolo del magazine inglese The Guardian (agosto 1970): “Frank sta leggendo ‘The Confessions of Aleister Crowley’. Apre il libro a pagina 223. Crowley scrive: “La California mi ha fatto innervosire. La vita in tutte le sue forme è diventata retta e disgustosa… Per qualche tempo ho contemplato un poema lirico in cui tutto il mondo dovrebbe essere celebrato in dettaglio”. Ciò è abbastanza vicino all’intenzione di Zappa con il suo nuovo lavoro: “200 Motel”.
Nel suo brano “Church Chat” Frank Zappa proclama “Well ladies and gentlemen: there ain’t no hell” (“Bene signore e signori: non c’è nessun inferno”). Quando Zappa vedeva sul retro di un’automobile l’adesivo con il pesce (simbolo usato spesso dai cristiani statunitensi), diceva che quello era il nemico. Non è un caso che il nome di Aleister Crowley compaia (insieme a quelli di Lily Tomlin e Keith Richards) nei ringraziamenti sull’edizione speciale in 4 DVD di “The MOFO – Making of Freak Out: An FZ Audio Documentary” (2006), pubblicata postuma dalla Zappa Family Trust.
Diedi la colpa al libro di Aleister Crowley che avevano comprato da poco. Gail aveva cominciato ad usare parole come occulto, misticismo e alchemico. “La tensione tra maschio e femmina – affermava Crowley – è fondamentale per l’esistenza e per la magia sessuale”. Considerava la donna sottomessa all’uomo, un ruolo che Gail accettava con gioia, con il pieno consenso di Frank. Potevo vagamente capire l’interesse di Gail in Crowley, ma non quello di Frank, un uomo che trasudava razionalità. Eppure Frank conservò sempre una grande curiosità per l’occulto. Molti anni dopo, mi spiegò la sua posizione. Mi raccontò della più giovane delle sue figlie, Diva. “E’ molto particolare, penso che abbia poteri psichici…”.
(tratto dal libro “Freak out! La mia vita con Frank Zappa” di Pauline Butcher)
Francesco, il padre di Frank Zappa, lavorò presso l’impianto di guerra chimica dell’Arsenale di Edgewood. Edgewood Arsenal è un centro di ricerca dell’esercito USA nel Maryland specializzato in armi chimiche fin dalla Prima Guerra Mondiale. Qui, negli anni ’50 e ’60, la CIA condusse il progetto MK-ULTRA, programma illegale e clandestino di esperimenti di controllo mentale sugli esseri umani. Oltre 7.000 soldati sono stati sottoposti ad ogni tipo di test, inclusi quelli per gli effetti dell’LSD. Lo scopo del progetto MK-ULTRA era individuare droghe e procedure che, insieme ad altre tecniche di tortura, spingevano le persone ‘trattate’ a confessare. Il programma mise in atto molte attività illegali: vennero usati come ‘cavie’ inconsapevoli anche cittadini statunitensi e canadesi.
“C’è questo tizio della CIA e si aggira furtivamente per Laurel Canyon… Sento il rumore dei piedi che marciano… lungo Sunset Boulevard fino a Crescent Heights e là…al vaso di Pandora…” (dal brano “Plastic People”)
Il film horror messicano “Brainiac” (1961) diretto da “Chano” Urueta ha ispirato la prima canzone di Frank Zappa. Racconta la storia di un barone accusato di stregoneria e condannato a morte dall’Inquisizione. Il barone risorge come mostro che divora il cervello delle sue vittime. Zappa aveva visto il film in adolescenza a Lancaster con il suo grande amico Capitan Beefheart (lo pseudonimo di Don Van Vliet). I due amici hanno vissuto uno strano incidente quando Beefheart ha subito una reazione allergica alla pelle ad alcuni cosmetici venduti dalla madre. “La sua faccia sembrava un alligatore”, ha ricordato Zappa, che, insieme a Beefheart, ha composto la sua prima canzone, “Debra Kadabra”, in cui la trasformazione del suo amico in mostro si fonde con espliciti riferimenti a Brainiac. La musica include accordi di tromba presi dalla colonna sonora del film. Debra Kadabra è la traccia che apre Bongo Fury, album registrato da Zappa e Captain Beefheart nel maggio ’75 e uscito qualche mese dopo. La scena epica del film Brainiac è quella in cui compare il mostro, una maschera di gomma attraverso cui si può vedere il colletto della giacca di chi lo interpreta, e guanti di gomma che non si adattano alle maniche della sua giacchetta. Per sottolineare la presenza del mostro, sentiamo una frase di tromba “TA-TA-RA-TA-TA-TA” che non è stonata, ma semplicemente la cosa sbagliata al momento sbagliato.
Bob Marshall: “Uno degli istituti coinvolti nel programma di controllo mentale MKULTRA della CIA, nel ’55, si chiamava Human Ecology Society. Usavano il termine “ecologia”, ma era ecologia “umana”, intesa in senso gestionale, non come inquinamento”.
Frank Zappa: “Ingegneria umana”. (Intervista di Bob Marshall, 1988)
“Feeding the Monkies at Ma Maison” è un album di Frank Zappa pubblicato postumo nel 2011 da The Zappa Family Trust su Zappa Records. Frank l’ha realizzato con il suo Synclavier presso l’Utility Muffin Research Kitchen intorno al 1986: la figlia Moon ha contribuito con la sua voce. Le tracce complete sono 5: 1. Feeding The Monkies at Ma Maison 2. Buffalo Voice 3. Secular Humanism 4. Worms From Hell 5. Samba Funk Nel vinile Orange mancano i 2 bonus track, Worms From Hell e Samba Funk. Sembra essere l’anello mancante tra Jazz from Hell (1986) e Civilization, Phaze III (1994). Della traccia “Worms from Hell” 28 secondi sono apparsi per la prima volta come musica del titolo di apertura per l’uscita di “Video from Hell” VHS del 1987. Note oscure e frettolose, minacciose, musica che si perde in lontananza, colpisce, precipita, attraversa tutti gli stati gassosi e solidi. Lascia dietro di sé un velo di oscurità.
“Who are the brain police?” denuncia una sorta di controllo delle coscienze: influenza le persone seppure si credano formalmente libere. A detta di Zappa questo brano è stato composto in una specie di stato paranormale di trance, quasi sotto dettatura.
” Who Are the Brain Police? ” è un brano contenuto nell’album di debutto dei Mothers “Freak Out!”, Zappa ha dichiarato che la canzone aveva un tema religioso, secondo una fonte (“Academy Zappa: Proceedings of the First International Conference of Esemplastic Zappology di Ben Watson). Sulle note di copertina di Freak Out! Zappa, riferendosi a questa canzone, ha scritto: “Alle cinque del mattino qualcuno continuava a cantarlo nella mia mente e me lo ha fatto scrivere. Devo ammettere di essermi spaventato quando finalmente l’ho suonato ad alta voce e ho cantato le parole”. In un’intervista del 1988, Zappa aggiunse: “Molte persone controllano il proprio cervello. Sono come cittadini soldati, per così dire. Ho visto persone che arrestano volentieri e cercano di punire il proprio cervello. E’ davvero triste. Questo è il policismo cerebrale del vigilante. Non è nemmeno ufficiale, è come autoimposto. … È difficile attribuirlo ad un’agenzia centrale, quando ti rendi conto che così tante persone sono disposte a farlo da sole. Voglio dire, le persone che vogliono diventare poliziotti del cervello dilettanti, il loro numero cresce ogni giorno – persone che dicono a se stesse: “Non potrei prenderlo in considerazione”, e poi si sculacciano anche solo per essere arrivate così lontano. Quindi, non c’è nemmeno bisogno di dare la colpa a un’agenzia di polizia cerebrale centrale. Ci sono un sacco di persone che si sottopongono volontariamente a questa automutilazione” (Interview by Bon Marshall, 22 ottobre 1988).
“Who Are the Brain Police?” è stata definita “una sfida diretta alle prime 40 radio” (The Words and Music of Frank Zappa di Kelly Fisher Lowe). La canzone è stata anche citata dalla rivista Mojo (The Mojo Collection 4° edizione, 1° novembre 2007) come “una delle canzoni più spaventose mai emerse dalla psiche rock”. Confrontandola con Kafka, Mojo ha descritto la canzone come “una visione dell’America contemporanea in cui l’identità personale e l’individualità vengono cancellate”.