Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Esplorando Frank Zappa uomo, compositore, musicista, filosofo e genio della musica 

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  • Cosa ha detto Frank Zappa ai figli sulle droghe

    Frank Zappa citazione
    Foto di Michael Ochs Archives

    “Ai miei figli ho detto: ‘In televisione vedete esempi di persone sconvolte dalla droga e basta che osserviate quegli stronzi’. Hanno afferrato il concetto. La cosa migliore che puoi fare per i ragazzi è metterli in condizione di capire le cose. Io uso un metodo di ricompensa del rischio. Uno dei miei figli viene da me e mi dice che vuole fare qualcosa. Se non penso che sia una buona idea, dico di no. Se riescono, con la logica, a convincermi che mi sbaglio, possono farlo.

    Considero i ragazzi come persone piccole. Le persone piccole hanno certe risorse e certe responsabilità. Sono nate con una fantasia illimitata. Sono nate senza paure o pregiudizi. D’altra parte, non hanno le abilità pratiche per fare le cose dei grandi. Ma se li tratti come persone, impareranno. Se li consideri come tuoi oggettini preziosi e vuoi modellarli e forgiarli in quello che tu immagini per loro, andrai incontro a problemi.

    Non voglio che siano come me o come Gail. Dovrebbero essere come sé stessi. E dovrebbero essere attrezzati il più possibile ad essere sé stessi. Come genitori dobbiamo fare di tutto per attrezzarli ad essere sé stessi, così, quando affronteranno il mondo, potranno mantenere la loro identità e sopravvivere”.

    (Playboy, aprile 1993, intervista di David Sheff a Frank Zappa)

  • Frank Zappa: “le scuole sono inutili perché i libri sono inutili…

    Frank Zappa citazione
    Foto di Vinnie Zuffante

    “Le scuole sono inutili perché i libri sono inutili. I libri sono stati tutti epurati da commissioni che subiscono pressioni dai gruppi di destra per rendere ogni aspetto dei libri di storia coerente con il punto di vista cripto-fascista. Quando mandi i tuoi figli a scuola, questo è quello che trovano. Ai tuoi figli vengono presentati questi documenti, prodotti da un’industria multimiliardaria, che sono assolutamente falsi. Le teste dei ragazzi sono talmente inzeppate di falsità che, quando escono da scuola, sono totalmente impreparati a fare qualsiasi cosa. Non sanno leggere, non sanno scrivere, non sanno pensare. Parliamo di abuso sui minori. Il sistema scolastico statunitense, nel suo insieme, è in grado di fare questo”.

    (Playboy, aprile 1993, intervista di David Sheff a Frank Zappa)

  • Frank Zappa: “la musica è un commento della società”

    Frank Zappa citazione

    “La musica commenta la società e, di certo, le atrocità sul palco non sono niente rispetto a quelle condotte in nome e per conto del nostro governo. A volte non riesci a scrivere accordi abbastanza dissonanti per esprimere a fondo quello che hai in mente”.

    (Barry Miles. Frank Zappa. La vita e la musica di un uomo Absolutely Free. Feltrinelli, 2011)

  • Il tipico vezzo tecnico di Frank Zappa

    stile di Frank Zappa
    foto di Don Paulsen

    Il tipico vezzo zappiano consiste nello scrivere qualcosa di molto semplicistico per attaccarlo contro qualcosa di tecnicamente difficile e viceversa.

    (dal libro Frank Zappa Domani di Gianfranco Salvatore)

  • La tecnica chitarristica hammering suggerita da Jim Gordon a FZ

    Frank Zappa e Grand Wazoo Band

    Nell’agosto del 1972, Zappa formò la Grand Wazoo Orchestra con alla batteria Jim Gordon.

    Jim Gordon

    Gordon gli mostrò la tecnica chitarristica detta hammering, che consiste nel far vibrare le corde percussivamente, agendo col plettro direttamente sul manico dello strumento.

    Jim Gordon

    (dal libro Frank Zappa Domani di Gianfranco Salvatore)

  • DRUM DREAMER: xenochrony with music and dialogues by Frank Zappa

    “Frank è un batterista. Nella sua musica, l’aspetto percussivo ha sempre ricevuto la massima attenzione: ci ha sempre lavorato sopra. Non si può ascoltare la sua musica senza notare che la percussività impazza ovunque” (Aynsley Dunbar, tratto dal libro Frank Zappa Domani di Gianfranco Salvatore).

    La passione per la batteria e le percussioni deriva “dal suo amore per la musica di Edgar Varése. Frank ha assorbito alcuni intervalli melodici e tecniche di orchestrazione dall’ascolto di Varése. Il lavoro orchestrale di Frank è fortemente percussivo”. (Mike Keneally, Guitar World, febbraio 1999)

    Zappa considerava il ritmo e la batteria come la sostanza della musica. Qualsiasi genere si suonasse, secondo lui doveva avere un metro. Coniò il concetto di dissonanza ritmica. (Giordano Montecchi, storico e critico musicale)

    Frank Zappa iniziò suonando la batteria, ancora prima della chitarra. Esordì come batterista con una band scolastica di R&B nel 1956, i Ramblers. Fu lui a formare questa band multirazziale nella sua high school molto “bianca”, dimostrandosi controculturale anche nella controcultura. Non amava gli hippy, che considerava in maggioranza conformisti e non andò a Woodstock.

    All’età di 18 anni Zappa passò dalla batteria alla chitarra perché – come ammise lui stesso – non aveva sufficiente coordinazione tra mani e piedi. Del resto, non era in grado neanche di suonare la chitarra e cantare contemporaneamente (ammise pure questa sua lacuna).

    Zappa fu espulso dalla sua prima band perché non riusciva a tenere un buon ritmo e suonava troppo i piatti. Lo dichiarò lui stesso nel corso di un’intervista pubblicata sulla rivista The Event, nel dicembre 1981.

    Frank Zappa era un polistrumentista: suonava chitarra, basso, piano, vibrafono, batteria e percussioni.

    Nell’album “The Lost Episodes” compare una registrazione del 1963 di “Any way the wind Blows”, brano che fu poi incluso negli album “Freak out” e ” Cruising with Ruben and the Jets”. In questa registrazione Zappa suona basso, batteria e chitarra.

    Per questa xenocronia – un omaggio alla passione di Zappa per il ritmo, la batteria e le percussioni – ho utilizzato passaggi dei seguenti brani:

    • “The Gumbo Variations” (versione CD Rykodisc 1987) in cui Zappa suona chitarra, basso e percussioni;
    • Dog Breath Variations (live 1973, Roxy The Movie) in cui suona le percussioni;
    • “The Clap” suddiviso in due parti (dall’album Funky Nothingness) in cui Frank suona batteria, rullante, tom-tom, timbales e clapping. Si tratta del primo assolo di percussioni suonato e registrato da Zappa;
    • “The Black Page”(versione new age, dal Live 1988 incluso nell’album Make a Jazz Noise Here, 1991), la composizione di Zappa più complessa per batteria e percussioni. Questo brano (scritto inizialmente come assolo di batteria a cui è stata poi aggiunta la melodia) comprende tutti i ritmi più difficili della musica occidentale. Chi riesce a suonarla (come Vinnie Colaiuta e Terry Bozzio) dimostra di essere un vero maestro del ritmo.

    Ho ‘condito’ mix e sovraincisioni dei suddetti brani con una folle raccolta di diversi messaggi utilizzati nella segreteria telefonica dell’UMRK (data sconosciuta). Oltre ad essere divertente, il ‘ritmo’ del parlato è scandito da batteria e percussioni.

    Quando osservo la bacchetta del direttore d’orchestra Frank Zappa, l’associo a quella usata per la batteria che Zappa avrebbe tanto voluto suonare…

  • Aynsley Dunbar: ecco come Frank Zappa preparava il repertorio del gruppo

    Aynsley Dunbar con Frank Zappa

    Aynsley Dunbar ha dichiarato: “Frank Zappa è un batterista. Nella sua musica, l’aspetto percussivo ha sempre ricevuto le sue massime attenzioni: ci ha sempre lavorato sopra. Non si può ascoltarla senza notare che la percussività impazza ovunque”.

    Dunbar ha rivelato anche come veniva preparato il repertorio del gruppo:

    “Frank faceva provare la band in un modo unico: prima, le parti più difficili senza dare nessuna indicazione di cosa si trattasse. Impostava sedici battute di una certa sezione, poi si fermava e passava a qualcos’altro. Alla fine, quando tutti conoscevano queste parti, cominciava ad aggiungere piccoli dettagli e tutto d’un tratto si aveva un’intera serie di canzoni e ciascuno capiva come funzionavano. Ci diceva quale doveva essere il tempo, dava al gruppo degli spartiti con gli accordi o le melodie e io ne ricavavo quello che dovevo suonare, in modo da percepire la melodia. Gli piacevano le esecuzioni suonate ‘con fuoco’ “.

    (tratto da libro Frank Zappa Domani di Gianfranco Salvatore)

  • T-Shirt del tour 1984 autografata da Frank Zappa e da Allan Zavod

    T-shirt del tour 1984 con autografo di Frank Zappa e Allan Zavod

    Frank Zappa – T-shirt del tour del 1984 con enorme autografo e certificato di autenticità Epperson

    Una maglietta incorniciata del Them or Us Tour di Frank Zappa del 1984, firmata in grassetto da Zappa sopra la sua fotografia (la firma misura 9 1/2″ di diametro). Questo è di gran lunga l’autografo di Zappa più grande e audace mai visto. La maglia è anche autografata sul retro da Allan Zavod, all’epoca tastierista di Zappa, anche se l’autografo non è visibile nella cornice di legno personalizzata da 27 1/4″ x 31 1/4″.

    Zappa ha firmato questo oggetto ad uno spettacolo di New York per un amico, la cui lettera di autenticità è inclusa. E’ stato autenticato dal massimo esperto di autografi musicali Roger Epperson, il cui certificato di autenticità è incluso, così come la garanzia di autenticità scritta a vita di Recordmecca.

    (Fonte: recordmecca)

  • Rarissimo testo manoscritto di Frank Zappa dagli archivi di Herb Cohen

    raro testo manoscritto di Frank Zappa

    Un rarissimo testo manoscritto di Frank Zappa per una canzone inedita degli anni ’60, con il ritornello “I’m really, really lost”. Si tratta dell’unico manoscritto con i testi di Zappa trovato negli archivi del defunto Herb Cohen, manager di lunga data di Zappa.

    Questi testi sono stati esposti al Grammy Museum di Los Angeles, come parte della loro mostra del 2014 California Dreamin’: The Sounds of Laurel Canyon, 1965-1977. Zappa era uno dei residenti più famosi di Laurel Canyon. È inclusa una lettera del Grammy Museum che riconosce il prestito dei testi.

    Una straordinaria rarità Zappa sotto ogni aspetto.

    (Fonte: recordmecca.com)

  • Frank Zappa: “piangere è completamente irrazionale, penso alla chimica…

    Frank Zappa intervista di Bob Marshall

    Intorno al ’79 ti hanno chiesto se hai mai pianto e tu hai detto che i film ti fanno piangere. Cosa ti fa piangere?

    “No, è completamente irrazionale. Voglio dire, mi può capitare andando ad uno spettacolo di Broadway. Posso letteralmente odiare lo spettacolo e ritrovarmi a piangere a causa di qualcosa che è successo lì dentro. E so che il fatto che mi esca del liquido dagli occhi non c’entra niente con la realtà. Sono seduto lì pensando consapevolmente che questo spettacolo è merda e piango. Dico a me stesso: “Beh, almeno ho una sorta di scala media, dimensione media, vulnerabilità media, fattori umani in funzione”. Ma, allo stesso tempo, sono seduto lì e dico “Perché?”. Rifletto, mi chiedo cosa spinge le persone a provare quella sensazione, a piangere senza alcun motivo. Non c’entra neanche la tristezza. Non sono ancora riuscito a ridurlo ad una frase di 30 secondi, ma uno di questi giorni lo farò. So solo che ciò che le persone normalmente considerano sentimenti umani non sono ciò che realmente pensano. Vedo chimica qui”.

    (Frank Zappa)

    dall’intervista di Bob Marshall del 21-22 ottobre 1988, celebrata come la più grande intervista a Zappa.