Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Esplorando Frank Zappa uomo, compositore, musicista, filosofo e genio della musica 

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  • Ritratto di Frank Zappa con le GTO

    ritratto di Frank Zappa con le GTO

    Ritratto di Frank Zappa con le GTO dalla rivista Blender, ottobre 2008

  • ZAP & CAP meet CHARLES IVES: xenochrony with music by Frank Zappa & Captain Beefheart

    Per questa xenocronia ho ‘giocato’ con alcuni brani tratti da Trout Mask Replica e da un concerto dei Mothers of Invention a The Rockpile di Toronto datato 23 febbraio 1969. Il famigerato album di Captain Beefheart & the Magic Band e il live dei Mothers sono stati registrati lo stesso anno (1969). ZAP (Zappa) & CAP (il Capitano) incontrano Charles Ives nella parte finale della xenocronia, lì dove la versione del brano “Charles Ives” (probabilmente la migliore) di Frank Zappa si fonde con quella registrata per “Trout Mask Replica” (“The Blimp” con i testi del Capitano, Don Van Vliet, cantati da Jeff Cotton).

    La musica di “The Blimp” è stata composta da Frank Zappa con l’aggiunta di parole del Capitano. In sostanza, questa composizione combina una poesia di Beefheart ed un frammento di musica tratto dal brano “Charles Ives” di Zappa registrato durante un concerto.

    In certi punti del Live di Toronto, gli strumenti a fiato di Zappa si sposano con quelli della Magic Band in un delirio jazz (dallo strano ‘odore’) che ricorda molto lo stile di Archie Shepp.

    “Captain Beefheart e la Magic Band hanno vissuto insieme 18 mesi per realizzare ‘Trout Mask Replica’. Andavo da loro, provavano e provavano. Jeff Cotton ha preso la sua chitarra ed ha suonato le stesse 20-22 canzoni per 18 mesi. Quando sono andati a fare le tracce per ‘Trout Mask Replica’, ci hanno messo 5 ore. E’ stato necessario rifarne alcune diverse volte. Le canzoni sono state provate a morte”. (FZ, International Times, marzo 1977)

    L’intero doppio album “Trout Mask Replica” è stato concepito, scritto e registrato in sole otto ore e mezza, secondo Beefheart. (Melody Maker, 8 novembre 1969)

    “Trout Mask Replica ha avuto molto a che fare con il Rhythm & Blues. Quello che Beefheart stava realizzando derivava molto da Muddy Waters e Howlin’ Wolf. Ma pochissimi di loro l’hanno capito, men che meno le ragazzine di 13 anni che sono quelle che comprano più dischi. ‘Ragazze carine, comprate dischi di cantanti che sembrano bei ragazzi’: è così che funziona l’intero business del pop!”. (FZ, Stereo, gennaio 1985 – rivista tedesca)

    “Realizzare Trout Mask Replica è stato molto difficile perché Captain Beefheart non si trova a suo agio con la tecnica in studio. Ad esempio, a Don non piacevano gli auricolari. Quindi, quando si è trattato di aggiungere la sua voce, quello che voleva fare era stare in studio e sentire la traccia che filtrava attraverso la finestra – quindi, cantare più forte che poteva sopra di essa. Il guaio è che la sua voce rischiava di non essere sempre sincronizzata con la traccia che Don riusciva a malapena a sentire dalla finestra. Ma voleva lavorare così. Non è un modo semplice per mettere insieme un album”. (da un’intervista a FZ del 1991 pubblicata su Mojo novembre 2018)

    “Dopo quattro anni di assenza, il Capitano ha chiamato a casa 3-4 settimane fa, di punto in bianco. Ha chiesto di me ma io non c’ero, così ha parlato con Gail per un po’. Gail gli ha chiesto cosa volesse e lui ha risposto: “Ho chiamato Frank per ringraziarlo di aver prodotto l’album Trout Mask Replica. È il miglior album che abbiamo mai pubblicato.’ “. (FZ, Exit, maggio 1974)

    “Ci sono cose incredibili su Trout Mask Replica e anche su Clear Spot. C’è dell’altro del periodo Trout Mask. Non so se uscirà mai. C’erano cose nelle sessioni originali che Don non voleva usare. Il piano originale per l’album era di farlo come una registrazione sul campo etnico. Lui e il suo gruppo vivevano in una casa nella San Fernando Valley, quindi volevo prendere un rig portatile e registrare la band in casa, usare le diverse stanze della casa come isolamento molto leggero con voce registrata in bagno, i tamburi nel soggiorno, il corno in giardino, ecc. L’abbiamo impostato e abbiamo fatto le tracce in quel modo… Ero in studio a mixare altri nastri. La band che suona su The Blimp, in realtà, è quella dei Mothers. La parte vocale del brano è stata registrata per telefono. Captain Beefheart aveva appena scritto questo testo e l’ha fatto recitare al telefono da uno dei ragazzi della sua band. L’ho registrato in studio sul pezzo di nastro che avevo in quel momento, ovvero la mia traccia. Ecco com’è andata… Il ragazzo che recitava le parole era Jeff Cotton (alias Antennae Jimmy Semens, come era conosciuto all’epoca). The Blimp è incluso col titolo di Charles Ives in un episodio di You Can’t Do That On Stage Anymore. Suonavamo il pezzo nel tour ’68-’69”. (Best of Guitar Player, 1994)

  • ANY DOPE? – xenochrony with music by Frank Zappa & Krzysztof Penderecki

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e Krzysztof Penderecki

    Il termine ‘dope’ (in slang americano) si traduce in ‘somministrare una droga o farmaco per indurre sonnolenza o uno stato di incoscienza’.

    “Tutti mi consideravano cinico e cattivo perché ero al di fuori di quello che stava succedendo. Ero cattivo perché osavo dire che il flower power faceva schifo. Molte persone pensavano fosse la fine di tutto. Pensavano davvero che avrebbero governato il mondo con un fiore in mano. Erano pazzi. Credevano in tutti questi leader hippie e in qualunque altra cosa stessero dicendo questi stronzi. Erano così pieni di droga che andavano ciecamente per la loro strada senza pensare che l’origine dell’LSD provenisse dalla CIA. A molti di loro probabilmente non piace pensarci ora. Prendendo LSD stavano aiutando la CIA in uno dei suoi esperimenti preferiti. Dopo aver finito di usare volontari dall’esercito, hanno realizzato un profitto vendendolo alla gente per strada e vedendo cosa sarebbe successo effettivamente ad una popolazione civile. Le droghe sono un fenomeno culturale, un’industria e uno strumento attraverso cui il governo tiene sotto controllo i ragazzi. Ogni volta che assumi droga e pensi di poter scappare dalla tua vita, stai solo facendo il gioco del governo e diventi una pedina. La società ha reso l’esistenza quasi impossibile a livello pratico ma non prenderanno la mia mente. Nel momento in cui inizi ad assumere quelle droghe, ti hanno preso. Il minimo che puoi fare è mantenere il rispetto di te stesso e sapere che ciò che pensi non sia indotto chimicamente da un’agenzia governativa”.

    (Frank Zappa, Circus Raves, dicembre 1975)

    “Le persone che sono nel business della vendita di droghe lasciano che una certa droga funzioni per un po’ come accettazione sociale di un gruppo, come valore sociale in una certa cerchia di amici, uno stile di vita che illude il consumatore di essere il migliore. Tende a rafforzare i sentimenti di autostima per chi ne ha bisogno. Se non puoi ottenere l’autostima dalla religione, dalla TV, da tua madre e da tuo padre, la riceverai dal ragazzo in fondo alla strada che te la fornirà ad un certo prezzo. Se non è il tizio che ti vende la droga, può essere il tizio che ti promette di liberarti con una parola o un idiota che ti dirà di rotolarti per terra per liberarti. Tutti vogliono essere liberati. OK, beh, se vuoi liberarti tutto quello che devi fare è toglierti i pantaloni e fare sesso. E’ l’unico modo per liberarti davvero. Bisogna pensare al sesso in modo naturale, per come è realmente: chi ti annuncia che il sesso è sporco non lo fa perché è davvero sporco, è solo un espediente per il controllo mentale governativo”.

    (Frank Zappa, Nuggets, aprile 1977)

    “Non ho mai avuto un risultato positivo fumando marijuana. Semplicemente non era la mia tazza di tè. E non ho mai usato LSD, cocaina, eroina o cose del genere“ (Frank Zappa).

    “Non ho alcun diritto di chiamarmi essere umano perché sono volgare, arrogante, crudele e non faccio uso di droghe”

    (FZ, Musica, gennaio 1987)

    “Ho scoperto che chiunque faccia uso di droghe non può eseguire ciò che gli chiedo di fare sul palco perché semplicemente non ‘è’ lì. Con la mente è altrove. Le droghe tendono a rovinare la memoria, a ridurre l’efficienza in alcune aree che sono molto importanti per la musica che facciamo. La droga peggiore per la memoria è la marijuana”.

    (FZ, Zoo World, 2 gennaio 1975)

    “Il tipo di droga popolare tra il pubblico ha una qualche influenza sul modo in cui percepisce le cose. C’era così tanto acido durante gli anni ’60 che è stato molto facile per un gran numero di persone pensare di aver visto Dio non appena i Beatles sono esplosi. Quella particolare sostanza chimica ha reso possibili molte cose davvero peculiari in termini di vendite musicali. Quando lo status di un certo tipo di droga svanisce e viene sostituito da altro – in particolare, vino e birra – il pubblico cambia mentalità”.

    (FZ, Down Beat, 18 maggio 1978)

    Frank Zappa si è avvicinato agli studenti inglesi della School of Political Economy per incoraggiarli a smettere di drogarsi. Si è pronunciato contro le droghe perché sono una manifestazione del non-essere-qualcuno. Le considera codardia sulla base di un eroismo castrato. Alcuni dei partecipanti non erano d’accordo con la sua tesi, eppure lo hanno applaudito freneticamente.

    (Idolos del Rock, agosto 1970 – rivista messicana)

    “Penso che la droga dovrebbe essere messa sotto controllo. L’unico modo per porre fine ai profitti realizzati dai baroni della droga è abbassare il prezzo, rendendo la sua circolazione vigilata dallo Stato. (“Talking with Frank” by Fabio Massari, Los Angeles/Sao Paulo, 1991)

  • Una strana presenza nello studio di FZ e strumenti che suonano da soli

    Frank Zappa e il segreto di The Vault

    In questo video short, l’autore riferisce di un fatto strano avvenuto tra le enigmatiche mura dello studio di registrazione di Frank Zappa. Si tratta di un fenomeno che ha lasciato i musicisti presenti perplessi e spaventati.

    Nel corso di una sessione di registrazione notturna, alla fine degli anni Settanta, Zappa e la sua band furono testimoni di una misteriosa apparizione che sembrava fluttuare al di sopra del mixer. Una presenza che non ha lasciato traccia della sua origine. Ad un certo punto, mentre cresceva la tensione, gli strumenti iniziarono inspiegabilmente ad emettere suoni inquietanti. Nessuno stava suonando quegli strumenti. Nel video, si racconta che Zappa, grattandosi la testa, disse ai presenti che si trattava di un problema tecnico. L’autore dello short ha definito Frank Zappa ‘notoriamente scettico’.

    In realtà, Bob Dobbs (autore delle domande poste durante l’intervista a Frank Zappa di Bob Marshall del 1988) mi ha spiegato ben altro. Quando ho chiesto a Bob se lui conoscesse questa storia, mi ha risposto così:

    “Frank mi confidò di aver scoperto che The Vault gli ha conferito ‘potere’. Disse che non avrebbe potuto fare ciò che ha fatto senza quel ‘potere’ extra, ovvero senza lo strano effetto che The Vault ha avuto su di lui. Non mi ha mai specificato alcun dettaglio su come avesse avuto accesso a quel potere. Tuttavia, questo è il motivo per cui Lady Gaga acquistò la casa di Zappa: era venuta a conoscenza del ‘segreto’ di Frank e voleva avere accesso al Caveau. Ho capito che non è riuscita ad accedervi, così ha venduto la casa alla figlia di Mick Jagger. Chissà se Elizabeth ‘Lizzie’ Jagger sa di quel segreto…”.

    Forse, il potere di The Vault ha qualcosa a che fare con Houdini?

    La Houdini House (di Harry Houdini) e la Log Cabin (dove viveva Frank) si trovavano entrambe a Laurel Canyon, nelle colline di Hollywood.

    La villa di Houdini aveva parapetti, torri, un palcoscenico teatrale al coperto, tunnel sotterranei, passaggi segreti, piscine sotterranee, una caverna segreta e profonda dove Houdini teneva un baule chiuso a chiave con tutti i suoi più grandi segreti che finora nessuno ha mai trovato. Un incendio rase al suolo la Houdini House nel 1959: secondo alcune voci il fantasma di Houdini infesterebbe ancora oggi le rovine bruciate della villa.

    Secondo Dave’s Web, circolavano voci di attività sospette nelle due case risalenti al periodo in cui furono costruite, prima del 1920.

    La lunga storia della casa di Houdini comprende omicidi, sedute spiritiche ed esperienze paranormali. Harry Houdini, per molto tempo, smentì gli spiritualisti ma trascorse anche molto tempo cercando di trovare il ponte tra i vivi e i morti. Questa pratica è continuata dopo la sua morte, quando il defunto Houdini è stato al centro di numerose sedute spiritiche.

    Alcune leggende riferiscono di passaggi nascosti e grotte segrete che collegavano la Houdini House e la Log Cabin. Osservando la copertina dell’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, emergono alcuni sorprendenti collegamenti con le colline di Hollywood. L’uomo con il cappello bianco dietro la statua di cera di Paul McCartney è l’attore Tom Mix che è stato il proprietario della Log Cabin per un po’ e ci ha vissuto per un breve periodo. Harry Houdini non è sulla copertina di Sgt. Pepper: c’è, però, Tony Curtis che ha interpretato il famoso mago nel film “Houdini”.

    Negli anni ’60 e nei primi anni ’70, Laurel Canyon era un posto magico dove una vertiginosa schiera di artisti musicali si riuniva per creare gran parte della musica che forniva la colonna sonora di quei tempi turbolenti.

    La baita affittata da Zappa per un breve ma memorabile periodo è andata a fuoco, ma il posto conserva una carica: le ossa del suo giardino, ancora distinguibili dalla strada, suggeriscono che Something Happened Here.

    La Log Cabin e la casa in cui Zappa fece costruire The Vault non sono le stesse, ma immagino che l’esperienza ‘magica’ a Laurel Canyon abbia ‘seguito’ Frank nell’altra casa dove ha organizzato il Caveau. Penso fosse Frank l’interruttore del potere del Caveau, non la casa in sé.

  • Frank Zappa, Halloween 1976, Felt Forum, Full Late Show: exclusive photos by Christine Martin

    Live al Felt Forum di New York City, Halloween 1976, 31 ottobre 1976 (Late Show completo). Un concerto speciale anche per la presenza della cantante Lady Bianca.

    In copertina: Frank Zappa con Donna U Wanna & Angel (Halloween 1977, Palladium) foto di Christine Martin

    Band

    Frank Zappa: chitarra, voce

    Bianca Odin (Thornton): voce, tastiere

    Ray White: chitarra ritmica, voce

    Eddie Jobson: violino, tastiere

    Patrick O’Hearn: basso, voce

    Terry Bozzio: batteria, voce

    Scaletta

    1 – Crowd-Purple Lagoon Intro

    2 – Stinkfoot

    3 – Poodle Lecture

    4 – Dirty Love

    5 – Pound For A Brown

    6 – Drum Solo

    7 – Wind Up Workin In A Gas Station

    8 – Tryin To Grow A Chin

    9 – The Torture Never Stops

    10 – City Of Tiny Lights

    11 – You Didn’t Try To Call Me

    12 – Manx Needs Women

    13 – Titties ‘n Beer

    14 – Black Napkins

    15 – Advance Romance

    16 – Purple Lagoon Outro & Crowd Noise (Encore Break)

    17 – What Kind Of Girl Do You Think We Are?

    18 – Dinah Moe Humm

    19 – Purple Lagoon Outro No2

    20 – Encore Break No2

    21 – Camarillo Brillo

    22 – Muffin Man

    23 – Purple Lagoon Outro No3

    La copertina e le foto inserite in questo video sono di Christine Martin, una bellissima ragazza diventata amica di Frank Zappa che compare nel film Baby Snakes.

    Come racconta la splendida ‘Baby Snakes Girl’, la notte in cui incontrò Zappa in occasione del live Halloween 1976 al Felt Forum, aveva 17 anni. Potete ammirarla in una delle prime foto scelte per il video e nell’ultima immagine inserita.

    Ho selezionato diverse foto scattate da Christine: fanno parte della sua raccolta e non riguardano soltanto Halloween 1976. In una delle foto, potete vedere il suo ‘movie premier pass’ di Baby Snakes del 21 dicembre 1979.

    Mentre i tre concerti di Halloween al Felt Forum furono eseguiti con la band di cinque elementi del 1976, per i quattro concerti al Palladium nell’ultima settimana del 1976 Zappa aumentò la band a 12 membri, aggiungendo una sezione di ottoni e due percussionisti.

    Il modo in cui Warren Cuccurullo è finito nella band di Zappa è tipico della propensione di Frank a fare audizioni a sconosciuti. In occasione di Halloween, nel 1976, Warren saltò su una metropolitana di Brooklyn per vedere il titolo del suo eroe al Madison Square Garden.

    “Sono stato presentato a Frank da uno dei suoi vecchi soundman – ricorda Cuccurullo – All’epoca ero un tipografo e indossavo un accappatoio con tutte queste foto di Frank che avevo stampato e che vendevo allo spettacolo, solo per poter guadagnare abbastanza soldi per permettermi i biglietti. Gli ho dato una cassetta con alcune mie registrazioni: suonavo esclusivamente assoli con tempi in chiave dispari. Sembrava piuttosto impressionato”. (International Musician And Recording World, giugno 1985)

    Halloween era “il periodo di Zappa”. Ogni Halloween, Frank e le sue band occupavano il Palladium di New York per quante sere fosse possibile: tutto poteva accadere in quelle serate.

    L’amore di Frank Zappa per Halloween è ben noto. Per molti anni (fino all’intervento del sindacato) era solito celebrare regolarmente l’evento con un grande concerto a New York, come meravigliosamente documentato nel film Baby Snakes. Che cosa amava così tanto di Halloween? Le origini pagane della festa sarebbero certamente in sintonia con le sue credenze “devotamente pagane”. Ma forse ancora più importante, c’è qualcosa nel vestirsi con costumi ridicoli che può liberarti da “standard antiquati e restrittivi di pensiero, abbigliamento ed etichetta sociale per esprimere in modo creativo il proprio rapporto con l’ambiente e la società nel suo complesso”. Quindi tenere un concerto ad Halloween è come concedere la licenza a un Freak-Out. Il simbolo di Halloween è la zucca, un eufemismo per una partner sessuale femminile… Un altro importante simbolo associato ad Halloween e alle zucche sono le streghe. Halloween è anche la festa del raccolto. L’etichetta Barking Pumpkin fu fondata per celebrare il completamento del nuovo studio che Zappa aveva costruito a casa sua e che gli avrebbe permesso di “portare a casa il raccolto” in modo molto più produttivo di prima”.

    (A NOTE ON PUMPKINS by Corya DEREUTER, tratto da The Rondo Hatton Report vol IV, 21 settembre 2010)

  • Frank Zappa e il suo orologio interno

    Frank Zappa citazione
    Foto di Michael Ochs Archives

    “Ho un orologio interno che mi permette di dormire otto ore”.

    (The Sun Magazine, 3 maggio 1970)

  • Hot Rats Tour 2019: “neanche FZ l’ha portato sul palco”, ma Dweezil lo fa

    Mezzo secolo dopo l’uscita originale dell’album, il prossimo tour di Dweezil Zappa mira a ricreare con dettagli forensi lo strabiliante album Hot Rats del suo defunto padre. Ci ha raccontato dell’ultimo lavoro d’amore, ricreando strumenti rubati…

    C’è una buona ragione per cui non sentirai mai una cover band provare Hot Rats di Frank Zappa. È impossibile, ineseguibile, insondabile. Anche mettendo da parte il virtuosismo chitarristico sinistro dell’icona dell’art-rock, l’album del 1969 è un arazzo di sovraincisioni e manipolazione del nastro, una rete di sotterfugi sonori e manovre uniche con “strumenti” improvvisati che includono un pettine di plastica e una chiave inglese.

    Dato che nemmeno lo stesso Zappa è riuscito a ricreare queste tracce sul palco, che speranza hanno i comuni mortali?

    Ma questo non ha impedito a Dweezil Zappa di accettare la sfida. Negli ultimi 13 anni, il talentuoso figlio del leggendario chitarrista è stato il frontman e la forza trainante di Zappa Plays Zappa: un progetto appassionato che cerca di mantenere viva la musica di Frank.

    Dweezil ha analizzato ogni minimo elemento di Hot Rats – dal flusso del segnale ai trucchi in studio – e presenterà i risultati in sette date nel Regno Unito a dicembre, a partire dalla Royal Festival Hall di Londra.

    Vogliamo che questi spettacoli siano come una macchina del tempo” dice Dweezil.

    Cosa ti ha spinto a portare Hot Rats sul palco?

    “Beh, è ​​sempre stato uno dei miei preferiti. Il legame che ho con quel disco non è solo musicale: è stato realizzato l’anno in cui sono nato, è dedicato a me. Per me, è uno dei dischi che ha messo in mostra il modo in cui suonava la chitarra di mio padre, un modo nuovo. Quando ascolti Hot Rats, rispetto ai primi lavori dei Mothers Of Invention, provi una sensazione diversa. Canzoni come Willie The Pimp e The Gumbo Variations hanno una chitarra strappalacrime. Ma poi ci sono composizioni come It Must Be A Camel e pensi ‘Come ha fatto a inventare questa roba?’. Ci sono anche un paio di canzoni che non ha mai suonato dal vivo come Little Umbrellas e It Must Be A Camel. Non troverai versioni live di quelli da nessuna parte; esistono solo su Hot Rats.

    A che punto era la carriera di Frank nel 1969?

    “Era ancora ventenne, si muoveva verso musica più complicata e cercava musicisti in grado di suonare queste cose più dure perché i ragazzi dei Mothers Of Invention non potevano farlo. Ha abbandonato il nome di Mothers Of Invention e si è messo in proprio. Quello che sentirai quando ti immergi in Hot Rats – in particolare in Little Umbrellas e It Must Be A Camel – ti farà pensare che si tratta di un lavoro di compositore, piuttosto che di un cantautore pop. Lo senti davvero andare in profondità nel regno della composizione. Le trame, le armonie, gli strati di strumentazione, l’arrangiamento, il modo in cui manipolava gli strumenti e cambiava il loro carattere: questo è ciò che rende Hot Rats speciale. Non lo sentirai in nessun altro suo disco né, del resto, in nessun altro disco.

    Frank Zappa e Dweezil Zappa

    Son Of Mr. Green Genes è una canzone così idiosincratica. È mio padre, che fa quello che fa e nessuno lo fermerà. Anche quando suono liberamente, continuo a filtrare ciò che suono attraverso il suo vocabolario. Conosco un sacco di cose che mio padre preferirebbe, ciò che suonerebbe…”.

    (Guitarist, dicembre 2019)

  • Frank Zappa sulla musica di Gustave Holst

    Frank Zappa citazione

    “Mi piace molto la musica di Gustave Holst. Ho dimenticato il titolo, ma una delle sue aperture è davvero fantastica. Mi piace gran parte delle sue opere. L’unica eccezione è The Planets, perché è un brano di successo per lui”.

    (Ongaku Senka, settembre 1978 – rivista giapponese)

  • Frank Zappa: “gran parte delle persone ha vedute ristrette in campo musicale”

    Frank Zappa citazione

    “La gente trova difficile credere che ognuno può comporre ed eseguire ciò che io faccio io, perché in gran parte si tratta di persone con vedute ristrette e focalizzate su un campo specifico. Stanno lì e non si muovono. Io non agisco in quel modo. Mi interesso a diversi tipi di musica, cinema, computer, politica e sociologia e ho sviluppato un’abilità notevole in ciascuna di queste aree d’influenza. Non credo comunque possibile correggere certi malintesi circa ciò che faccio. La gente preferisce credere a ciò che già conosce; interferire con un tale modo di vedere le cose può generare solo confusione”.

    (Frank Zappa un tributo by Bill Milkowski, Guitar Club, maggio 1994)

  • “Ciao, sono Frank Zappa… Stai per morire”

    Frank Zappa citazione

    “Ciao, sono Frank Zappa… Stai per morire.”

    (Frank Zappa dal bootleg “No Commercial Potential”).