Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: Frank Zappa

  • FZ: “tra i chitarristi oggi prevale l’imitazione…

    Frank Zappa sui chitarristi moderni

    Come musicista di lunga data, vedi una chiara evoluzione tra i chitarristi, diciamo dagli anni ’70?

    Ho l’impressione che oggi prevalga l’imitazione. Credo che ora il numero delle scimmie sia infinitamente più alto. Ci sono alcuni chitarristi davvero originali e un numero incalcolabile di ragazzi che sognano solo di essere Eddie Van Halen come se pensassero: “Se lo fa Eddie, perché non posso fare lo stesso e, con la pratica, suonare ancora più velocemente?”. Questa è la loro motivazione principale. Potrebbero esserci musicisti veramente creativi che non avranno mai l’opportunità di registrare un disco. Oggi abbiamo la sensazione che questa possibilità di registrazione si svolga secondo due criteri principali, per non dire primordiali: in primo luogo, che aspetto hai? secondo, quanti tratti di Eddie puoi interpretare? Se non ne hai, allora non hai alcuna possibilità.

    Dweezil Zappa e Eddie Van Halen

    Tu stesso apprezzi quello che fa Eddie Van Halen. Cosa rimproveri ai pretendenti al trono?

    Lascia che vedano solo la parte superficiale del suo lavoro, quella che chiamerei ginnastica. Eddie ha una sua tecnica che non avevo mai visto prima. Ne ha un tale controllo, non si sente mai forzato. Ecco cosa mi piace di lui.

    (Guitare & Claviers n.73, aprile 1987)

  • FZ: pubblicità del 1° Festival musicale di Parigi, poi organizzato ad Amougies

    Frank Zappa al Festival di Amougies 1969

    Il primo festival musicale di Parigi 24/28 ottobre 1969: una pubblicità a tutta pagina compare sulla rivista Best, ottobre 1969.

    A dicembre del 1969, sempre sulla rivista Best, la copertina è dedicata al Festival di Amougies (anziché Parigi). In questo numero, una foto di Frank Zappa in azione sul palco.

  • Frank Zappa con il gruppo francese Docdail

    Frank Zappa con la band Docdail

    Frank Zappa con il gruppo francese Docdail

    (Best, marzo 1970)

  • Frank Zappa: un essere insolito con idee stravaganti

    Frank Zappa e le sue idee stravaganti

    Frank Zappa è un essere insolito con idee spesso stravaganti. Ad esempio, avendo bisogno di un uomo calvo, grasso e untuoso per suonare il gong in una delle esibizioni con le Mothers, Frank ha telefonato all’amministratore delegato della casa discografica Atlantic.

    In un’altra occasione, Frank aveva bisogno del feto umano usato nel film “2001, Odissea nello spazio”, e ha chiesto che gli fosse inviato, per essere appeso a una corda e fatto penzolare sul palco.

    Frank Zappa

    Frank Zappa è l’amico di tutti gli “anormali”.

    (Best, luglio 1969)

  • Frank Zappa: Gioco stupido del mese

    Frank Zappa e l'umorismo

    Frank Zappa, ti dico il nome di un uomo famoso e tu mi rispondi la prima cosa che ti viene in mente. OK?

    Va bene

    Mao Tse Tung?

    Libretto rosso.

    Gandhi?

    Carenza di cibo.

    Karl Marx?

    Statuetta sugli involucri di pillole per la tosse.

    Richard Nixon?

    Stronzo!

    Timothy Leary?

    Stronzo.

    Bob Dylan?

    Nessun commento.

    Jimmy Carter?

    Mai fidarsi di chi sorride così tanto!

    Beatles?

    Mai fidarsi di chi sorride così tanto!

    Frank Zappa?

    MAI FIDARSI DI QUALCUNO CHE SORRIDE COSÌ TANTO!!!

    (Rock & Folk, marzo 1977)

  • Dweezil Zappa: “la mano sinistra di Frank è così strana e quella destra…

    Dweezil Zappa sul modo di suonare di Frank Zappa

    “Quando guardi Frank suonare, non riesci neanche a capire come fa. La sua mano sinistra è così strana, piegata in modo molto strano e la sua destra sembra la mano di uno spastico. Il suo modo di suonare è così strano e così unico che, di conseguenza, anche il suono che esce fuori è strano. Chi altro può suonare un assolo di 18 minuti senza annoiarti?”.

    (Dweezil Zappa, Tuttifrutti, febbraio 1994)

  • “Così parlò Zappatustra” di Jordi Cuenca

    Frank Zappa analogie con Zarathustra

    Esistono alcune analogie tra il personaggio nietzschiano Zarathustra e il musicista-filosofo Frank Zappa. Tanto per cominciare, entrambi vivevano in un rifugio. Mountain Shelter (nel caso dell’eremita) e United Muffin Research Kitchen dove FZ trascorreva più di 12 ore al giorno confinato in se stesso. Oltretutto, entrambi si sono sempre chiesti come cambiare il comportamento umano e i pensieri collettivi stabiliti come verità assolute; questa ricerca è stata importante almeno quanto lo scopo che volevano raggiungere.

    Ma cosa spinse l’eremita Zarathustra ad abbandonare il suo rifugio e a discendere dalla montagna? Si stancò della sua saggezza e sentì il bisogno di predicarla alla gente comune e ai… anche i mostri, ovviamente. Questo ci ricorda FZ, vero? Ci sono somiglianze tra i loro pensieri.

    FZ potrebbe non essere sceso da una montagna ma ha sempre rifiutato la musica commerciale popolare. Ha sempre cercato di riempire le nostre anime e i nostri cervelli vuoti con parole e musica – musica inondata di messaggi. FZ sentì la necessità di scrivere musica come l’eremita che scrive il suo libro di pensieri.

    D’altra parte, i due si identificavano con tutto ciò che è brutto e strano nel mondo: è questo l’ultimo anello dell’evoluzione umana darwiniana? Sono la nostra speranza contro la globalizzazione e la disumanizzazione del 21° secolo?

    Tornando alla religione, Zarathustra e Frank Zappa non credevano in Dio, nei dogmi e nelle regole.

    L’obiettivo primario di entrambi consisteva nell’elevare la coscienza sociale.

    La morte di Dio e la figura del Super-Io compaiono spesso, nei discorsi del filosofo FZ, come le basi per costruire la nuova Società; FZ era d’accordo con questa idea. Nonostante la difesa dell’integrità e individualità, non apparteniamo a nessuno gruppo sociale.

    (“Così parlò Zappatustra” di Jordi Cuenca)

  • FZ e la musica da salotto

    Frank Zappa e la musica da salotto

    C’è qualche tipo di musica che odi?

    Ci sono delle cose che non mi appassionano, ma l’odio coinvolge un sacco di energie. Non mi appassiona la musica commerciale country, per esempio. E non mi piace la ‘musica da salotto’.

    Ma una volta non facevi anche tu musica da salotto?

    Sì, la dovevo fare e, dopo, misi la chitarra dietro il divano e non la toccai per un anno. Ero nauseato.

    (Tuttifrutti, febbraio 1994)

  • FZ: punti di forza e debolezza

    Frank Zappa punti di forza e di debolezza

    Qual è, secondo te, la tua più grande debolezza?

    Non riuscire a fare cose normali.

    Tipo?

    L’aritmetica.

    Stai parlando di una vita normale?

    Sì e il suo equivalente nella musica. Non riesco a fare il contrappunto. Non riesco a scrivere armonie tradizionali, il che significa che virtualmente sarei disoccupato. Se non fossi io il mio datore di lavoro, sicuramente non avrei un impiego.

    La tua più grande forza?

    Sicuramente il mio senso dell’umorismo.

    Il tuo umorismo sembra avere un particolare riguardo alla situazione penosa degli esseri umani…

    Non penso in termini di ‘situazione penosa del genere umano’ perché sicuramente a loro non gliene frega nulla della mia situazione penosa, allora perché mi dovrei preoccupare della loro? Comunque penso che l’etichetta di misantropo non è giusta per me e neanche quella di misogino. La cosa che più mi interessa è il comportamento. Mi ha sempre affascinato. Se un interesse per il comportamento presuppone un ‘riguardo per la situazione penosa’ è soggettivo. Ma credo che perfino a livello scientifico valga la pena di osservare il comportamento. E questo ti può portare alla speculazione sul perché si verifica un certo tipo di comportamento.

    (Tuttifrutti, febbraio 1994)

  • FZ: 15 ore di lavoro al giorno, il suo orologio interno

    Frank Zappa ore di lavoro al giorno

    Quante ore al giorno lavori? Hai un orario fisso?

    “Lavoro quelle ore che il mio fisico può sopportare, che sono circa 15”.

    Sette giorni alla settimana?

    “Sì, anche otto se riesco a farcela”.

    Non prendi mai una vacanza?

    “Quando sono stanco vado a dormire”.

    (Tuttifrutti, febbraio 1994)

    “Ho un orologio interno che mi permette di dormire otto ore”.

    (Frank Zappa)

    (The Sun Magazine, 3 maggio 1970)