“Mi sto preparando a farne uno, spero nelle prossime sei settimane.”
Ti piace MTV?
“No, il mio video parlerà di ciò che si vede su MTV. Il nome della canzone è ‘Be in my video’ e parla di tutte le stupidaggini che si vedono di continuo sugli altri video. Il mio video è stato realizzato in maniera molto morbosa.”
Frank Zappa sceglieva solo i musicisti più dotati cercando strumentisti colti che sapessero leggere la musica ma anche capaci di improvvisare. Non era facile perché le due cose, sosteneva lui, sono spesso all’antitesi.
“Che lezioni ho imparato da FZ? Forse nessuna perché quello che ho imparato lo sapevo già, ma lui lo ha formalizzato e l’ha reso bello. Mi spiego. Io studio ecologia ed evoluzione. La scienza usa un approccio riduzionistico allo studio di quello che “c’è là fuori”: prende una situazione complessa e ne riduce la complessità analizzando separatamente le sue componenti. Raramente, poi, cerca di rimettere tutto assieme. E così la scienza frammenta la realtà e l’affronta da tanti punti di vista. Ogni punto di vista è uno strumento e produce un ‘suono’. Col ‘riduzionismo’, gli strumenti suonano separatamente il loro spartito. Se messi assieme, spesso suonano come le orchestre, all’inizio della rappresentazione, quando ognuno va per conto suo, per accordare gli strumenti.
Quando ha fatto suonare la London Symphony Orchestra, FZ ha messo un microfono sotto la sedia di ogni strumentista e, con tecnologia digitale, li ha registrati praticamente uno per uno. Poi, li ha messi assieme in modo che si sentisse una sola nota. Una meganota, fatta dalla somma delle note che ogni strumento stava suonando. Il tutto è più della somma delle parti. Da quella integrazione, viene fuori la bellezza. Andatela a cercare.
Forte di questa lezione, cerco di fare la stessa cosa nel mio lavoro. Voi lo dovete fare nel vostro, qualunque esso sia. Se riuscite a ‘vedere’ e a ‘sentire’ questo, allora la musica di FZ è la colonna sonora della vostra vita. Se non lo è… mi spiace per voi”.
(Ferdinando Boero, Rolling Stone dicembre 2013)
Sentire il tutto era uno dei doni che rendevano unico Frank Zappa.
“E’ un fatto triste della vita americana che ogni cosa sia affidata alle bizzarrie di qualcuno che fa i conti e si copre il culo per mantenersi il posto”.
È Frank Zappa che parla della Mercury Records, la sua casa discografica, che ha rifiutato di distribuire il suo ultimo singolo I don’t wanna get drafted (Non voglio essere chiamato alle armi). “Finché permetteremo che queste cose accadano ancora, questo è ciò che otterremo”.
Secondo Zappa, il singolo, una tipica song zappiana contro il servizio militare, con delle strofe come: “Roller Skates and Disco/ is a lot of fun/I’m too yong and Stupid/to oprate a gun”, è stata rifiutata da un funzionario di medio calibro della Mercury-Phonogram, distributrice della Zappa Records negli Stati Uniti ed in Canada.
“Gli abbiamo spedito il singolo come parte di una normale procedura e lui ha detto: ‘Facevo il militare e non mi piacciono le parole di questo brano” ha spiegato Zappa. “Noi abbiamo risposto: «Okay, se a te non piace il pezzo, lo faremo uscire per conto nostro. Poco tempo dopo, abbiamo rotto con la Phonogram”.
Robert Sherwood, presidente della Mercury, contesta la versione di Zappa e ribatte che il contenuto politico della canzone non aveva niente a che fare con le decisioni della Mercury.
“È stata una decisione di marketing – ha detto Sherwood – La fine dell’accordo di distribuzione con Zappa Records non ha nulla a che fare con la storia del singolo. Non era affatto un rapporto vantaggioso per noi”.
La Columbia Records che già distribuisce la Zappa Records in tutti i paesi del mondo ad eccezione degli Stati Uniti e del Canada, ha acconsentito a produrre e distribuire il singolo. D’accordo con Zappa, sta discutendo il modo per diventare il rappresentante stabile dell’etichetta anche nel Nord America.
(Rolling Stone, 28 giugno 1980)
Durante il concerto di Sacramento (Milwaukee Arena, 26 settembre 1978)Frank ha voluto chiarire che il suo nuovo singolo “I Don’t Wanna Get Drafted” non è stato scritto contro le Forze Armate, ma per buon senso. “Non sono d’accordo con il servizio militare perché spinge le persone a fare qualcosa che non vogliono fare. Il servizio militare dovrebbe offrire incentivi legittimi, non solo denaro. Pagare, nutrire, alloggiare, vestire e formare reclute riluttanti è stupido”. Gli incentivi legittimi, secondo Zappa, includerebbero alcune sistemazioni abitative dignitose e l’affidabilità dei benefici militari, molti dei quali sono stati revocati o sono diventati inesistenti. Secondo lui il servizio militare è semplicemente una manovra politica durante le elezioni per manipolare i voti.
Zappa, per la prima volta, ha previsto anche una “pausa di buon senso durante un concerto rock” dando qualche esempio come “Tassate le chiese. Legalizzate tutte le droghe e tassatele a morte” (un’altra enorme perdita per l’economia, nonché un invito sul tappeto rosso per la criminalità organizzata).
“Circa l’80% dei guadagni finisce negli strumenti o negli stipendi della gente che lavora per me. Tra segretarie, copisti, tecnici ed il gruppo, ho circa una trentina di persone fisse. Non è facile, specie quando dal successo di un progetto può dipendere la sorte di molti altri”.
Zappa ha detto a chiare lettere che non ama le parole, le usa solo come ‘suono’ da composizione. Non le teme, è per questo che dice quello che vuole, quando vuole e a chi vuole…
Masked Turnip compiles songs and tunes that Frank Zappa was involved with in various ways before he became known as the leader of the Mothers Of Invention. For several years prior to the Mothers becoming MGM-Verve recording artists, Frank was associated with the Pal Recording Studio, whose owner and operator was Paul Buff. It was here, in Cucamonga, under Buff’s tutelage, that Frank learned how to use a studio to create music, as opposed to simply writing dots on paper. Frank later bought the studio from Buff and renamed it Studio Z, but all of the contents of this compilation were recorded before that happened. Frank’s contribution to these tracks was either as musician, singer, writer or producer or a combination of some or all of these roles.
“Non so dove andare, per me non c’è amore da dare perché dovrei pretendere di piacere per vagare da porta a porta. Probabilmente mi ucciderò, non me ne frega più niente perché non sono soddisfatto di tutto quello che ho provato, non mi piace il modo in cui la vita ha abusato di me. Chi si preoccuperebbe se io sparissi? Chi ha bisogno di me per il proprio piacere? Perché dovrei stare seduto a guardare mentre gli altri sorridono? Volevo solo che qualcuno si preoccupasse di rendermi felice per un attimo perché non sono soddisfatto di tutto quello che ho provato, non mi piace il modo in cui la vita ha abusato di me”.
(dal brano “I’m not satisfied”, Freak Out!)
Ripenso sempre a questa frase tratta dal testo di I’m not satisfied…
(Il modo in cui la vita ha abusato di me...)
Frank Zappa è stato arrestato e portato in carcere due volte.
La prima volta a 15 anni, nel periodo in cui suonava nel suo gruppo rhythm and blues. Voleva mettere in scena un ballo con la band, quindi ha assunto il Lancaster Women’s Club per un sabato. La sera prima del ballo, Zappa è stato arrestato per “vagabondaggio” mentre stava tornando a casa da solo e messo in prigione. Si sono inventati la storia del vagabondaggio perché non era ben visto, frequentava persone di colore e faceva musica con loro.
La seconda volta è finito in carcere nel 1962 perché l’hanno incastrato (dava fastidio e, oltretutto, volevano demolire il suo studio). Cineasta in erba e proprietario di uno studio di registrazione (Studio Z), è stato incastrato dalla vice squadra del San Bernardino: uno degli agenti sotto copertura gli commissionò un sex tape solo audio, che Zappa e la sua ragazza realizzarono per scherzo (hanno tagliato le risate). Tuttavia, sono stati condannati con l’accusa di “cospirazione per pornografia” e Zappa trascorse 10 giorni in carcere e 3 anni in libertà vigilata.
Ho un sospetto: che sia stato abusato in carcere. E’ solo un sospetto e tale rimane…
Rip Rense descrive così la leggendaria sala d’ascolto di casa Zappa, nel cuore della “Utility Muffin Research Kitchen & Baby Milk Factory:
“Sedersi sul grande, morbido divano di cuoio che troneggia in mezzo alla stanza è come entrare in una copertina di un album zappiano. Vi si accede da una porta che un tempo era di un ospedale, con la scritta ‘chirurgia’, e dentro ci sono piante e acque scure, muri di legno grezzo intagliati in modo bizzarro per ragioni acustiche e una pletora di oggetti che si capisce subito, o proprio per niente, perché sono lì: targhe automobilistiche personalizzate inviate dai fans (un RDNZL, Vermont, uno Zappa, Massachussetts, un Hotzitz, Sud Carolina); pile di ‘master tapes’ dal pavimento al soffitto; un armadillo impagliato; una lettera in cornice di Edgar Varèse datata 15 agosto 1957; una serie di ‘matrioske’ russe a immagine zappiana; bottiglie di acqua calda marchiate The Yellow Shark, un’idea promozionale poi abortita per i concerti di Francoforte; la scultura di rottami usata per la copertina di Burnt Weeny Sandwich e tantoaltro ancora”.
In quell’ambiente, Zappa ascoltava i dischi preferiti (Johnny Guitar Watson, Stravinskij, vecchi canti marinari) e decideva le sue complesse, monumentali antologie, pescando con l’amo magnetico della memoria da quel favoloso archivio prima descritto, “dal pavimento al soffitto”: più di 10.000 ore di registrazioni audio/video, 2 milioni di dollari in ‘puro valore commerciale dei nastri’, senza contare cioè quel che vi è inciso.
Ho sempre rispettato Frank. Mi rendevo conto che è il tipo di persona che merita molto rispetto per le cose che cerca di fare, che rappresentano autentiche sfide, e sa ispirare i musicisti, fare grande musica: la musica che scrive è magnifica e vuole che sia suonata in un certo modo. Non posso dire di averlo conosciuto profondamente a livello personale, ma professionalmente lui è quello che tiene tutto assieme, merita molta stima per questo. Però, su un piano non personale ma ‘filosofico’ non ero d’accordo su certe cose anche se non sentii mai l’urgenza di discutere con lui questo tipo di filosofia. Parlo dei testi che scriveva: forti affermazioni politiche, forti affermazioni maschili, non concordavo con molte di queste. Penso anche che lui preferisca gruppi che abbiano anche un impatto visivo, probabilmente io ero un po’ meno spettacolare di quello che lui normalmente richiede. Penso che Zappa rimarrà nella storia della musica del ventesimo secolo come una delle figure più importanti per il modo in cui ha saputo sintetizzare musiche diverse.
Puoi dirmi, nella tua esperienza con lui, come trattava certe ritmiche particolari, ad esempio i tempi dispari?
Non direi che Frank utilizzava molto i metri ‘eccentrici’. Gli piaceva manipolare i tempi, producendo costantemente degli slittamenti del tempo, usando gruppi diversi di note su tempi diversi. Per esempio, in una battuta di 4/4, il primo beat poteva essere diviso in quattro semicrome, il secondo in terzine di semiminime, il terzo in quintine ed il quarto in un gruppo di undici note. Le melodie scritte su questi ritmi erano moderne melodie angolari ispirate a compositori del ventesimo secolo come Stravinskij e Varése. Comunque a Frank piacevano il 4/4 e il 3/4. La band di cui ho fatto parte suonava e improvvisava su metri eccentrici, ma penso che gli unici che suonassimo fossero in 5 e in 7. The Black Page era in 4/4 con degli slittamenti di valore delle note, e Frank doveva digerirla. Ha sempre avuto un approccio orchestrale alla strumentazione di tutta la band, inclusa la batteria”.