Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: Frank Zappa

  • Zappa: ti chiedi sempre cosa succede nella sua testa…

    Frank Zappa impenetrabile
    foto di Greg Cristman

    L’aria di enorme autorità di Zappa, di non sbagliare mai, l’effetto quasi ipnotico che ha sulle persone intorno a lui (musicisti o giornalisti) contribuiscono al sentimento di infallibilità che circonda Frank.

    I musicisti hanno un enorme rispetto per Zappa, ma è difficile dire se questo si estenda all’affetto. Zappa non è il tipo di uomo con cui puoi essere troppo amico. Ti chiedi sempre cosa sta succedendo nella sua testa.

    (Melody Maker, 23 ottobre 1971)

  • Ognuno di noi inventa il proprio Frank Zappa

    Frank Zappa è il nostro specchio

    Ognuno di noi inventa il proprio Frank Zappa personale.

    Ciascuno dei nostri ‘kit fai-da-te Zappa’ rivela ciò in cui vogliamo credere.

    È lo specchio deformante con cui guardiamo il nostro io contorto e la società stravagante e ingiusta che abbiamo costruito.

    (pensieri… mentre ascolto Filthy Habits…)

  • Zappawood: “tela bianca ideale per una tenuta senza precedenti di Hollywood Hills”

    Zappawood di Frank Zappa venduto

    Da agosto 2020 il leggendario sito Zappawood di Frank Zappa è stato messo in vendita per 999.000 dollari.

    Situato nelle colline di Hollywood nel sud della California, il terreno di 2,4 acri può essere suddiviso in 10 appezzamenti separati. L’elenco ufficiale rileva che la proprietà è “ricca di storia e potenziale di sviluppo”, descrivendo Zappawood come “la tela bianca ideale per una tenuta senza precedenti di Hollywood Hills”.

    Anche se la proprietà è attualmente non edificata, rimangono alcuni resti di precedenti edificazioni. Questi includono finte grotte rocciose, tre ingressi di proprietà separati, “percorsi e gradini in pietra impreziositi da piastrelle colorate che conducono ad angoli con posti a sedere costruiti sul fianco della collina”.

    (Ultimate Classic Rock)

  • Frank Zappa su John Cage

    John Cage e Frank Zappa

    “Ogni volta che hai a che fare con l’improvvisazione, devi chinare la testa davanti a John Cage. E’ il maestro del non prendere nulla e farne qualcosa. Se hai intenzione di improvvisare, ti ritroverai nel suo territorio. C’è sempre quell’elemento speciale del caso con cui Cage ha sempre avuto a che fare”.

    (FZ, citazione tratta dalla conferenza stampa di Francoforte del 21 luglio 1992, intervista pubblicata su T’Mershi Duween n. 26, settembre 1992)

    “Senza Cage gran parte di ciò che accade nella musica e nell’arte moderna non sarebbe possibile”.

    (FZ, Los Angeles Times, 1° ottobre 1992)

  • Zappa riesce ad ottenere l’impossibile dai suoi musicisti

    I musicisti di Frank Zappa

    Uno dei ricordi più vivi che ho delle esibizioni zappiane è quello dell’atteggiamento che hanno i musicisti nei suoi confronti. L’impegno che spendono è pari alla paura che si legge negli occhi di chi suona con Dylan (con lui anche Petty e McGuinn si comportano come scolaretti ad un esame). Maledettamente serio, Zappa vuole e riesce ad ottenere l’impossibile dai suoi assistenti e tra il lavoro in studio e quello sul palco non c’è molta differenza.

    (Il Mucchio Selvaggio, ottobre 1992)

  • L’abilità di Zappa di passare da una scala all’altra nello stesso assolo

    Alcuni analisti affermano che Frank Zappa è in grado, su ciascuna delle sue tante chitarre, di passare indifferentemente da una scala temperata a una blues a una modale e di percorrerle in sequenza nel corso delle stesso assolo.

    (Il Mucchio Selvaggio novembre 1984)

  • Zappa: il maggior creatore di metalinguaggi in campo rock

    Zappa è tra i personaggi che più hanno fatto per superare l’elemento fondamentale del rock: l’immediatezza.

    Assieme a Wyatt, Fripp, Beefheart, Eno, Residents, ha costruito un rock strettamente gerarchico, cerebrale, che mentre insegue vette espressive tratte dalla tradizione classica occidentale non viene meno agli imperativi irrinunciabili del rock: piacere, fruibilità estesa, movimento.

    Le sue opere si sono via via ramificate con arrangiamenti sempre più ricchi e complessi. Al primitivo rock chitarristico si sono aggiunti dapprima i fiati, fino alle dimensioni di una big band, poi l’elettronica, infine le orchestre: quella, di 40 elementi, di Orchestral Favourites e quella, di ben 102, della London Symphony Orchestra.

    Zappa è, insomma, il maggior creatore di metalinguaggi in campo rock and roll; vale a dire, è il maggiore tra quanti si servono di linguaggi e stili accreditati del rock per condurre un discorso critico. Un discorso di secondo grado, che combatte la banalità con i suoi stessi strumenti.

    (Il Mucchio Selvaggio novembre 1984)

  • FZ: “America Drinks And Goes Home è una parodia sulla sindrome jazz II-VI…

    America Drinks And Goes Home di Frank Zappa

    “America Drinks And Goes Home” (Absolutely Free) ha un vero sapore jazz standard. L’hai scritto per rendere omaggio a quello stile musicale o è una parodia di quel genere?

    “È una parodia molto scientifica di quel genere. È così sottile che quasi non lo vedresti come una parodia. Non è una brutta melodia. L’intera essenza di quel tipo di musica è quella sindrome da idiota II-VI. È un esercizio di stupidità II-VI.

    Penso che il jazz giusto – e per i miei gusti non ce n’è molto – non sia basato sull’erudizione ma sulle palle”.

    (Pop & Rock, febbraio 1980)

  • La copertina di Lather (1996): una parodia della cover dei Pink Floyd?

    Copertina di Lather 1996

    “Atom Heart Mother” dei Pink Floyd è stato pubblicato nel 1970. La copertina è ispirata alla carta da parati con le mucche di Andy Warhol.

    “Lather” di Frank Zappa è stato prodotto tra il 1972 e il 1977. Frank non amava particolarmente Andy Warhol e non aveva bisogno di copiare sfacciatamente qualcuno fino a questo punto.

    Perché ha scelto la mucca che fa venire subito in mente l’album dei Pink Floyd?

    Quale messaggio provocatorio si nasconde dietro questa copertina?

    L’album Lather con questa copertina è stato pubblicato postumo.

    Dweezil concepì l’idea della copertina con la mucca per l’uscita ufficiale nel 1996, presumibilmente perché gran parte del cuoio (leather, pelle) è prodotto da bovini.

    Sulla pelle maculata della mucca si nota la mappa dell’Italia (inclusa Sicilia e Sardegna).

    Pare si tratti proprio di una parodia della copertina dei Pink Floyd.

  • FZ: Bobby Brown e il femminismo

    Frank Zappa Bobby Brown e il femminismo

    Sei stato definito un fascista di genere e accusato di spostare l’enfasi dai testi socialmente critici ai discorsi sul sesso in cui le ragazze sono viste come nient’altro che oggetti sessuali. Come reagisci a tali critiche?

    Le critiche ai miei testi sessuali spesso provengono da critiche di ispirazione femminista. Non mi interessa se piaccio o no, perché penso che le loro opinioni siano sbagliate e siano una perdita di tempo. Per quanto ne so, l’intero movimento femminista è una dannata farsa. Non penso che le portavoce del movimento intendano fare qualcosa di buono per le altre donne. La loro unica motivazione è mettersi in mostra.

    Una vera donna non ha bisogno di essere liberata, è già liberata. Non ha bisogno che nessuno si alzi e parli per lei.

    Le ragazze hanno una scelta da fare. Potrebbero crescere per essere “signore”, potrebbero diventare vere donne o non crescere affatto. Divido il genere femminile in tre categorie: ragazze, signore e donne. Le donne non hanno bisogno di alcun aiuto, non sono sicuro che trarranno qualcosa dall’”aiuto”, e le ragazze hanno ancora una scelta da fare.

    Alcune ragazze non supereranno mai il palcoscenico dello smalto verde metallizzato, dei capelli rosa, della spilla da balia nell’orecchio o di qualunque sia l’ultima moda. Alcune di queste ragazze decideranno di diventare signore, di indossare piccoli guanti bianchi e di essere molto corrette. Alcune diventeranno vere donne. E non credo che i discorsi dei rappresentanti del movimento delle donne influenzeranno la decisione che ogni ragazza dovrà prendere. Non mi baso su personali pregiudizi, ma lo dico dopo aver parlato con figure del movimento delle donne riconosciute a livello internazionale, non farò nomi. Il modo in cui parlano delle donne, cioè delle loro “sorelle”, è molto peggiore di quello che faccio io. Non penso che le motivazioni di questi leader siano così “pure” come si vorrebbe pensare. Dietro c’è molto di più che belle parole sull’aiuto alle donne di tutto il mondo.

    Ciò che trovo spaventoso è che così tanti uomini siano disposti a seguire molte delle argomentazioni delle femministe, solo per restarne dentro. Si demascolinizzano semplicemente. Sull’LP “Sheik yerbouti” c’è una canzone che parla di una cosa del genere: “Bobby Brown goes down”. È la storia di un povero idiota che fallisce perché accetta di conformarsi al movimento femminista. Porta a spasso la bambola e finisce per diventare qualcosa di un po’ strano. Non diventa solo omosessuale. Diventa qualcuno a cui piace essere incazzato. Se uno diventa omosessuale, va bene. Ma se vieni spazzato via al punto che diventa un piacere essere calpestato, allora è troppo. “Bobby Brown” non è un caso individuale specifico, ma una descrizione generale dell’influenza del movimento delle donne negli Stati Uniti. Negli Stati Uniti, gli uomini appaiono in TV e dicono quanto siano confusi. “Come dovrei relazionarmi con il movimento delle donne?” Ebbene, il motivo per cui sono confusi è semplicemente perché hanno preso la decisione sbagliata: hanno infastidito le femministe. È proprio come seguire un guru o un leader politico. Ti promette qualcosa, ma non consegna mai la “merce”.

    (Lyd & Bilde, maggio 1979 – rivista norvegese)