Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Categoria: Deep Inside FZ

  • I simboli di Phi Zappa Krappa sulla maglietta di Frank Zappa

    I simboli di Phi Zappa Krappa sulla maglietta di Frank Zappa

    i simboli di Phi Zappa Krappa sulla maglietta di Frank Zappa

    Il mio amico Eidon Veda ha decodificato i simboli che vedete su questa maglietta e che si traducono in Phi Zappa Krappa. Che significa?
    Phi fa pensare ad un riferimento ironico alla Phi Kappa, società letteraria universitaria di tipo elitario degli Stati Uniti.
    Il fulmine si traduce in Zap! => Zappa.
    Poi abbiamo il simbolo del gabinetto, dove si fa la crap’pa (che rimanda alla lettera Kappa usata dalla società Phi Kappa).
    In sintesi, come ha intuito Eidon, la frase Phi Zappa Krappa decodificata dai simboli della maglietta rappresentano un ironico/autoironico modo di dire “Faccio parte della Honor Society di Zappa”.

  • Frank Zappa alias Vincent Beldon

    Frank Zappa alias Vincent Beldon

    Vincent Beldon pseudonimo di Frank Zappa

    Deepinder Singh Cheema possiede il dattiloscritto originale e le lettere che FZ ha scritto all’editore Grover Haynes. Gran parte del pezzo è mancante: non è ancora stato pubblicato su Internet nella sua interezza.

    Riporto di seguito una sintesi del testo pubblicato sul sito idiotbastard:

    “Il 16 aprile 1959, il 18enne Frank Zappa inviò una poesia ‘beat’ di 4 pagine dattiloscritta all’editore Grover Haynes. L’editore rispose positivamente a LA Night Piece chiedendo a Frank alcune informazioni su se stesso. Frank ha fornito queste informazioni sul suo conto: “anticlericale, antinazionalista, anarchico, edonista, diversamente normale, penso che la vita sia una grande esplosione, approfondisco Pierre Boulez e Muddy Waters, la filosofia orientale, Modigliani, Ferlinghetti e il caffè denso”.
    Frank scrisse una seconda lettera all’editore Haynes dicendo che era estremamente importante che il suo nome fosse cambiato in Vincent Beldon al momento della pubblicazione della poesia.

    Perché ha scelto questo pseudonimo?
    Vincent era il secondo nome reale di Frank, questo lo sappiamo, ma perché Beldon?
    Denny Walley ha sottolineato che “Belden è il nome dell’azienda che produce il miglior cavo per le corde delle chitarre”. Forse, Frank ha leggermente modificato l’ortografia? Sapremo mai da dove deriva il cognome Beldon?
    Alcuni anni fa, Deepinder Cheema ha acquisito la poesia originale e la lettera di presentazione; l’ha mostrata a Gail Zappa nel backstage della Roundhouse di Londra nel 2010. Ha anche permesso a Bob, il fratello di Frank, di vederla. Bob ha riconosciuto la calligrafia di suo padre sulla busta. Deepinder ha commentato: “Questa rivelazione mi ha sorpreso perché dimostra che FZ senior non solo si interessava a qualsiasi cosa stesse facendo suo figlio ma che lo aiutava in caso di bisogno”.
    Il 18 luglio 2017, Deepinder ha portato i documenti agli studi di Elstree della BBC per la registrazione di uno speciale sullo spettacolo Antiques Roadshow. E’ stato filmato mentre presentava questi manufatti a Mark Hill fuori dal Queen Vic in Albert Square. Sfortunatamente, il filmato non è stato incluso nel programma trasmesso il 5 febbraio 2018. Evidentemente, la BBC non era in grado di aggiungere nulla alla ricerca nonostante l’appello di Deepinder di interpellare persone della prima età adulta di FZ che potessero risolvere alcuni misteri su di lui”

    Sulla busta, in alto, si nota la frase “Vincent Beldon non ha personalità”, mentre in basso la firma “Frank Zappa”: la calligrafia è del padre di Frank.

    Chi è Vincent Beldon? Da dove deriva lo pseudonimo dell’adolescente Frank Zappa?
    Su Internet, a parte l’articolo pubblicato su idiotbastard, c’è il buio totale.
    Ho fatto qualche ricerca su ‘Beldon’ perdendomi in alcuni ragionamenti.
    Vincent è sicuramente il secondo nome di Zappa. A proposito di Beldon…
    Beldon è un nome proprio di persona e ha un significato preciso: ‘abitare nella bella valle’. Valle di San Fernando? Laurel Canyon Boulevard è un’importante rotta in direzione nord-sud tra la città di West Hollywood e San Fernando Valley

    Ho cercato un possibile poeta da cui Zappa potesse aver tratto ispirazione con il nome Beldon, ma non ho trovato nulla.
    Durante le mie ricerche, ho trovato Harold Beldon, un personaggio (poliziotto) che appare in un episodio di The Twilight Zone (serie televisiva iniziata nel 1959) che presentava storie misteriose, paranormali, futuristiche, distopiche o inquietanti. Ho scoperto che il tema di questo programma televisivo è menzionato in Jesus Thinks You’re A Jerk e Rhymin ‘Man e durante alcuni dei concerti dal vivo di Zappa. Inoltre, il conduttore Rod Serling (che ha creato la serie) è apparso anche sulla copertina di We’re Only In It For the Money. Coincidenza… ma sono soltanto ipotesi…

  • FZ: deviazione magnetica intorno all’isola di San Clemente

    FZ: deviazione magnetica intorno all’isola di San Clemente

    Frank Zappa sulla deviazione magnetica all'isola di San Clemente

    “Ho scritto una canzone su Nixon”.

    Son of Orange County?
    “No, un altro brano. Si chiama “Dicky’s Such An Ass-hole” o “The History of the San Clemente Magnetic Deviation”.

    Deviazione magnetica?
    “I piloti dell’aviazione stanno lontani dalla zona di San Clemente. C’è una deviazione dal normale campo magnetico terrestre intorno all’isola di San Clemente. In realtà non è lì che vive Nixon, ma è molto vicino”.

    Ci sono speculazioni complottistiche nella stanza 640 su invasori alieni seduti sull’isola di San Clemente.
    Quando i Grand Funk dicono che gli aerosol distruggeranno l’atmosfera, francamente la cosa non ti impressiona più di tanto. Quando Zappa inizia a parlare del campo magnetico terrestre, tendi a dargli un po’ più di credibilità.

    (New Musical Express, 26 aprile 1975) 

  • Frank Zappa: dall’impegno sociale all’esperienza personale

    Frank Zappa: dall’impegno sociale all’esperienza personale

    Frank Zappa Who Are the Brain Police?

    Zappa è stato il primo musicista (ed è forse ancora l’unico) a portare un orientamento classico nel mondo rock producendo brani che certamente potrebbero essere considerati rhythm and blues sinfonici.
    Con il suo gruppo, The Mothers of Invention, nell’estate del 1967 Frank Zappa portò una teatralità brutale e spontanea sul palco rock del Garrick Theatre, molto prima che lo facesse chiunque altro.
    Da allora ha ampliato ulteriormente la sua visione nei regni della musica classica, rock, jazz e R&B.

    “Brain Police è stata un’esperienza fenomenale. Ero seduto in cucina a casa di Bellevue Avenue e stavo lavorando a ‘Oh No, I Don’t Believe It’ che all’epoca non aveva testi… Ho sentito come se ci fosse qualcuno in piedi dietro la mia spalla che mi suggeriva quei testi ed era davvero strano. Mi sono guardato intorno … voglio dire, non era come ‘hey Frank, ascolta questo … ma era lì”.

    Ho notato che Zappa sembrava allontanarsi dal tipo di protesta sociale che caratterizzava i suoi primi album.
    “Le mie esperienze sono cambiate. Una volta scrivevo cose specifiche su ovvi fenomeni sociali con cui un gran numero di persone poteva identificarsi. Ora scrivo testi che si riferiscono alla mia esperienza personale”.

    “Ho sempre odiato la poesia, mi fa venire i brividi. Drammi, sofferenze, mani sul petto a pugno chiuso, testa chinata, foglie che cadono dagli alberi, tutta quella merda la odio”.

    “Non mi piacciono i libri. Leggo molto raramente. Gli scrittori hanno a che fare con qualcosa che è quasi obsoleto (ma non lo sanno ancora) che è il linguaggio. Il linguaggio come sottoprodotto della crescita tecnologica della civiltà ha… beh, pensate a cosa è successo alla lingua inglese a causa dello slogan pubblicitario: i significati delle parole sono stati talmente corrotti che, da un punto di vista semantico, come si può trasmettere un’informazione accurata con questa lingua?
    “Non sto dicendo che gli scrittori dovrebbero essere sostituiti. Hanno un problema simile alle persone che scrivono musica. È altrettanto difficile scrivere un concetto musicale accurato su un pezzo di carta a causa delle nuove tecniche su tutti gli strumenti”.

    “Penso che, idealmente, le parole dovrebbero essere usate solo a scopo di divertimento perché la parola pronunciata, il suono delle parole … mi divertono le differenze nei meccanismi di produzione del rumore delle persone. Riguardo alle informazioni comunicate con le parole, sarebbe meglio se le persone potessero comunicare telepaticamente”.
    (In Their Own Words, aprile 1975) 

  • L’infanzia di Frank Zappa in una tuta ignifuga: l’esperienza con il mercurio

    L’infanzia di Frank Zappa in una tuta ignifuga: l’esperienza con il mercurio

    L'infanzia di Frank Zappa in una tuta ignifuga

    Dai 5 ai 13 anni Frank Zappa era interessato alla chimica, soprattutto agli esplosivi. A 6 anni ha imparato a fare la polvere da sparo.
    Frank avrebbe dovuto trascorrere la sua infanzia in una tuta ignifuga. Suo padre Francis lavorava all’interno di una struttura militare (Edgewood Arsenal, nel Maryland) che produceva gas tossici durante la Seconda Guerra Mondiale. Chi partecipava al progetto doveva avere in casa maschere antigas da indossare nel caso in cui i serbatoi di gas si fossero rotti.
    Tra i giochi di Frank e dei fratelli, c’erano i becher e le maschere antigas. “Correvo con la maschera nel cortile pensando fosse un casco spaziale” ha ricordato Frank.
    Francis dava regolarmente a suo figlio attrezzature di laboratorio (tra cui bicchieri, fiaschi e capsule di Petri piene di mercurio). Frank li usava come giocattoli, visto che la sua famiglia non poteva permettersi di comprarglieli.
    L’unico giocattolo di Frank (la maschera antigas) alla fine l’ha sezionato con un apriscatole.
    Viveva nel mercurio: lo versava sul pavimento della sua camera da letto, lo faceva schizzare con un martello per divertimento.
    Crescendo, iniziò a soffrire di asma, frequenti mal d’orecchi e problemi ai seni paranasali. Probabilmente, l’esposizione a sostanze pericolose ha avuto un impatto negativo sulla sua salute.
    Secondo una tradizione italiana, i genitori di Frank tentarono di curarlo con sistemi dolorosi e di dubbia efficacia. Gli versavano olio d’oliva caldo nelle orecchie per contrastare il mal d’orecchi. Frank raccontò: “fa male come un figlio di puttana”. Per tentare di curare i suoi disturbi ai seni paranasali gli inserirono dei granuli di radio nelle cavità del seno con un lungo filo. A causa di questi tentativi per curarlo, ha sofferto per anni.
    L’inalazione di mercurio può causare problemi respiratori e una serie di altri problemi: tosse, mal di gola, respiro affannoso, bronchite corrosiva con brividi di febbre e dispnea che possono, a lungo andare, provocare edema polmonare o fibrosi.
    I primi sintomi che si manifestano sono effetti gastrointestinali acuti (nausea, vomito, diarrea, crampi addominali, disfunzioni renali), effetti cardiovascolari acuti (tachicardia, ipertensione).
    I vapori di mercurio provocano anche danni permanenti al cervello, precisamente al sistema nervoso centrale. Gli effetti sul funzionamento cerebrale possono essere tremori, disturbi visivi e di udito, problemi di memoria a breve termine, irritabilità, introversione, isolamento sociale.
    Il fatto che Frank non avesse amici era dovuto al suo carattere oppure all’effetto del mercurio?

    L’esposizione infantile al mercurio elementare è tossica e negli uomini aumenta esponenzialmente il rischio di sviluppare il cancro alla prostata in età adulta.

    Ho dedicato una xenocronia a questa esperienza di Zappa con il mercurio

  • Frank Zappa “creativo 36 ore al giorno”

    Frank Zappa “creativo 36 ore al giorno”

    La creatività no stop di Frank Zappa

    “Sono creativo 36 ore al giorno. I 12 extra sono nel mio programma da un altro pianeta”.
    (Eyeopener, 22 novembre 1973)

  • Frank Zappa raccontato da Nigey Lennon, intervistata da Bob Dobbs

    Condivido un lungo, interessante dialogo del 1995 tra Bob Dobbs e Nigey Lennon, amante di Frank Zappa nei primi anni ’70.
    Mi preme evidenziare, di seguito, alcuni stralci di questa confidenziale intervista di Bob Dobbs, dichiarazioni molto intense di Nigey Lennon.

    “… una volta gli ho chiesto durante il tour cosa sognava quando dormiva. Disse “Vivo nel mio sogno”. Sentivo che Frank stava vivendo e creando a livelli simultanei di ‘realtà’…”
    “L’alchimia era una cosa molto reale per lui; non era una specie di concetto astratto… era sempre spinto a rendere concreto ciò che era intrinsecamente astratto…”.
    “… era molto bravo a valutare le persone, incredibilmente bravo con la psicologia, mi ha semplicemente fissato con questo sguardo incrollabile — quello sguardo… una specie di spirale… era la prima volta che incrociavo l’occhio di un mago. Era decisamente in grado di manipolare i livelli della realtà. Era davvero bravo in questo… Era davvero mistico…”.

    (Nigey Lennon)

  • Frank Zappa: l’intervista dall’Aldilà

    Frank Zappa: l’intervista dall’Aldilà

    L'intervista a Frank Zappa dall'Aldilà

    Ho letto un’intervista speciale suddivisa in 3 parti datate rispettivamente 29 settembre 1994, 3 ottobre 1994 e 15 ottobre 1994.
    S’intitola “Il postumo Frank Zappa parla con Bob Marshall” ed è stata pubblicata su Flipside 101 di aprile/maggio 1996.
    A meno di un anno dalla sua morte, Frank Zappa viene intervistato. Sì, avete letto bene, intervistato attraverso un medium, Michael Blake Read (nato nel 1938) che ha ‘canalizzato’ gli Evergreens (da 6.500 a 7.000 entità che funzionano da filtro nel contatto con Frank).
    Nigey Lennon, amante di Zappa nei primi anni ’70, ascoltando la registrazione ha sentito che si trattava davvero di Frank che conosceva molto bene.
    Ci sono alcuni punti sorprendenti di questa intervista dall’Aldilà
    Ad esempio, nella parte 3 (15 ottobre 1994), Frank rivela il lancio del DVD. Il DVD è stato annunciato il 15 settembre 1995 ed è stato ufficialmente creato il 12 dicembre 1995.
    Ma c’è dell’altro… La ‘previsione’ di Gail che avrebbe realizzato raccolte delle opere di Frank, il film documentario su di lui. E ancora… L’interesse di Frank per Stephen Hawking… la quantistica… La Grande Nota si riferisce a ciò che oggi chiamiamo quantistica?
    Il modo di esprimersi è inconfondibile, unico, è quello di Frank… Spiega che non rinascerà come musicista nelle prossime vite, parla di reincarnazione, del suo incontro con Edgar Varése, della sua visione del Tempo…
    C’è dell’altro, molto altro e non voglio togliervi la sorpresa. Buona lettura

  • FZ: un album documentario sull’assassinio di Kennedy

    FZ: un album documentario sull’assassinio di Kennedy

    Frank Zappa e quel documentario sull'assassinio di Kennedy

    “Abbiamo anche un album documentario sull’assassinio di Kennedy molto interessante. Ci sono tutte le registrazioni reali dell’assassinio, interviste con Sirhan nella sua cella di prigione, interviste con i testimoni che raccontano ciò che hanno testimoniato in tribunale e ciò che la Polizia ha detto loro di dire (ndr: questo album è stato pubblicato su Solar Records – SLP-331. Si chiama “Y” ed è prodotto da Doug Moody)”.
    (Frank Zappa, luglio 1969, Zig Zag)

    Il disco che racconta l’assassinio di Kennedy ha una strana copertina…
    C’è un ritratto di Kennedy in copertina; all’interno è presente una mappa degli USA datata 1969. Su questa mappa sono indicati i luoghi in cui sono avvenuti gli omicidi e l’ubicazione di tutti i campi di concentramento americani. Di seguito, è riportata una mappa della Germania nel 1939 che mostra i campi di concentramento dell’epoca. Il paragone tra la Germania di allora e l’America di oggi è chiaro.
    (Actuel, febbraio 1970)

  • FZ: suoni al di fuori della frequenza dell’udito umano

    FZ: suoni al di fuori della frequenza dell’udito umano

    Frank Zappa e i suoni al di fuori della frequenza dell'udito umano

    Frank Zappa ha suonato una composizione elettronica utilizzando suoni al di fuori della frequenza dell’udito umano. Ha anche usato selezioni dall’album della Columbia, “The World of Harry Partch”. Partch scrive musica di 32 toni per ottava.
    Zappa ha affermato che le persone negli Stati Uniti non sono ancora pronte per ascoltare nessuna forma di musica strumentale: l’ornamento delle parole è necessario.
    “Ecco perché il jazz non è molto popolare” ha aggiunto “La musica è in grado di dire tutto, ma il pubblico non è pronto”.
    Secondo Zappa la musica pop è un mezzo importante per comunicare idee ai giovani, ma le stazioni radiofoniche limitano il materiale delle canzoni e, quindi, fanno un disservizio al pubblico.
    (Frank Zappa, Billboard, 12 luglio 1969)