L’autenticità per Zappa è senza dubbio un affare più importante dell’autenticità per il barocco, quindi nessuno obietterà all’uso (doppiamente) inautentico di una melodica (una sorta di armonica a bocca con una tastiera, anche se Zappa avrebbe potuto preferire suo cugino più grossolano il goofus). Infatti, raddoppiato con l’oboe barocco, può suonare un po’ come un sassofono e da solo può produrre le note ‘piegate’ che erano così caratteristiche del modo di suonare la chitarra di Zappa.
Parlando di chitarre e autenticità, gli archi barocchi usano una quantità di pizzicato che avrebbe sorpreso Monteverdi, anche se sia lui che Zappa avrebbero potuto rimpiangere l’uso poco frequente dell’incisivo fagotto barocco.
Questo è il pericolo, ovviamente: che un insieme di strumenti progettati per discorsi intimi sembri insignificante quando si suona musica scritta per suoni amplificati potenti, persino rauchi.
L’Ensemble Ambrosius non sempre evita questo rischio: RDNZL suonato come un duetto salterio/mandolino suona piuttosto strano, ma almeno altrettante volte rivela quanto vicini alla “musica antica” fossero alcuni dei brani di Zappa: Sofa, per esempio, o Inca Roads, dove si sottolinea anche un elemento orientale.
Zappa era un melodista abbastanza forte perché gran parte della sua essenza sopravvivesse alla nuova colonna sonora, specialmente quando i musicisti gli sono così devoti come evidentemente sono. La registrazione, giustamente, deve più a un abile remix che a un autentico ambiente barocco.
(Gramophone, agosto 1994)